Prende a pugni la suora e morde la cuoca

Una mamma africana di 37 anni, ospite della casa di accoglienza “Domus Nostra” di Quinto, ha aggredito la direttrice della struttura, suor Teresa Linda, 58 anni, mandandola al pronto soccorso assieme alla cuoca che è intervenuta nella colluttazione a difesa della religiosa. Il fatto è successo ieri poco dopo l’ora di pranzo nella sala da pranzo delle suore a villa Ciardi, sede della “Domus Nostra”.
L’esplosione di rabbia della donna originaria del Gambia e da vent’anni in Italia è avvenuta dopo un colloquio con la direttrice suor Teresa, appartenente alla Congregazione delle Suore del Buon Pastore. La donna del Gambia, madre di un adolescente e di due bimbi piccoli, è al centro di una ingarbugliata situazione burocratica. Separata dal marito con cui viveva a Paese, la donna è alla “Domus Nostra” con i figli dal 26 agosto.
Attorno alla metà di ottobre, tenuto conto del percorso positivo seguito dalla donna con la regia del distretto sociosanitario di Padernello, la direttrice aveva proposto le dimissioni e l’inserimento nell’appartamento di famiglia. Il 29 novembre, il tribunale dei minori di Venezia aveva emesso il decreto con cui si stabiliva il ritorno della donna con i figli a Paese. Ma nella casa (di proprietà) vive ancora l’ex marito e per morosità (circa 2.500 euro di insoluti) non ci sono il gas e la luce. «Il Comune di Paese blocca il rientro della signora a casa. Non serve nemmeno il provvedimento del tribunale: gli enti non sanno dialogare tra loro», spiega la suora. Amministrazione, Usl, struttura di accoglienza si sono più volte incontrati, senza tuttavia, sostiene suor Teresa, trovare una soluzione. Diversa la versione del sindaco di Paese Francesco Pietrobon: «Siamo pronti a intervenire per far rientrare a casa la signora. Ma è lei che prima dice di voler tornare e poi cambia idea». Ieri la direttrice ha deciso per l’atto di forza così da scuotere il Comune di Paese, sospendendo temporaneamente il servizio di accoglienza alla “Domus Nostra” e spostando altrove le ospiti. La donna del Gambia, in virtù della presenza dei tre figli minori, sarebbe in ogni caso rimasta con le suore a Villa Ciardi fino a quando il Comune non avesse provveduto a una sistemazione.
Ed è proprio dopo aver sentito questa notizia che la trentasettenne è andata in escandescenza. «Ha portato in camera il figlio che aveva in braccio, poi è tornata in sala da pranzo e mi ha colpita», racconta suor Teresa,«per fortuna la cuoca si è messa in mezzo». Nell’aggressione, la donna ha rotto gli occhiali della suora, l’ha graffiata in volto e le ha dato un pugno sullo zigomo. La cuoca, invece, ha rimediato un morso alla mano. Per liberare la religiosa sono servite quattro persone. Cuoca e suora sono andate in pronto soccorso dove sono state medicate. Intanto alla “Domus Nostra” il parapiglia non accennava a smorzarsi. Sono intervenuti i carabinieri, i vigili, il sindaco Mauro Dal Zilio, il parroco don Artemio Favaro. Nel pomeriggio, Dal Zilio ha firmato l’ordinanza di trattamento sanitario obbligatorio per l’africana, i bimbi saranno affidati a una comunità. Lunedì a Paese è in programma un incontro sul caso.
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