Prelievi, appalto non rinnovato I sindacati attaccano l’Usl 2

Protesta per la decisione di affidare il servizio a personale interno all’azienda «Vogliamo capire da Benazzi quali sono i risparmi di questa operazione»



Da dicembre niente più prelievi di sangue in capo al Consorzio Vision, ora operativo a Borgo Cavalli e a Mogliano. Primo passo di una nuova strada che intende percorrere l’Usl 2, affidando i prelievi in toto, nel giro di un anno, a personale interno all’azienda. Traduci: s’attenderanno, come per Vision, le scadenze naturali dei contratti siglati con le varie cooperative, per poi dare piena concretezza alla svolta.

la novitÀ

Un drastico cambio di marcia che induce la Fb Cgil a richiedere un confronto immediato: «Siamo per la politica di internalizzazione, certo, ma il direttore generale Benazzi ha l’obbligo di coinvolgere le parti sociali», attacca Sara Tommasin della Fp Cgil, «le operazioni devono essere condotte nel migliore dei modi, a tutela dei lavoratori e senza disagi per l’utenza». La sindacalista, preoccupata per le sorti dei lavoratori impiegati dalle cooperative, punta il dito contro l’interruzione del rapporto con Vision, cui l’Usl 2 aveva appaltato, poco più di un anno fa, prelievi del sangue distrettuali e domiciliari (centro trasfusionale incluso), legati in primis alle donazioni all’Avis. Una scelta dettata in primis dalla carenza di personale in seno all’azienda sanitaria, ma l’operazione, negli ultimi mesi, aveva innescato non poche polemiche, specie fra l’utenza. Con proteste e disagi dettati anche dalle lunghe code: giornate problematiche si erano registrate, ad esempio, a metà ottobre, quando le nuove procedure per le analisi del sangue post-ritiro patente avevano fatto infuriare i trevigiani in attesa a Borgo Cavalli. Vision è un raggruppamento di imprese: comprende le cooperative C.S.S.A. di Spinea, Promozione Lavoro di San Bonifacio e Terra Fertile di Vittorio Veneto. Oltre al punto prelievi di Borgo Cavalli, gestisce - ancora per poco - quello di Mogliano.

i lavoratori

Da dicembre, però, i servizi torneranno all’Usl trevigiana. «Ci piacerebbe capire a cosa corrispondono, in termini occupazionali, i numeri presentati da Benazzi relativamente al risparmio che deriverà dall’operazione», rimarca Tommasin, domandando un incontro urgente al manager, «Vorremmo venire a conoscenza del futuro dei dipendenti oggi impiegati da Vision e come sarà reclutato il personale per garantire la continuità del servizio, visto che all’avvio dell’internalizzazione mancano solo un paio di settimane». Una preoccupazione che va a braccetto con il cambio di direzione imboccato dall’Usl 2: la chiusura del rapporto con Vision, coincisa con la scadenza del contratto, anticipa analoghe decisioni che l’azienda sanitaria ha intenzione di adottare con le altre cooperative impiegate nei prelievi ematici. Tempo un anno e il servizio sarà internalizzato. Considerata la mancanza di personale, sarà da capire con quali accorgimenti.—



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