Preganziol, protesta alla Previnet: «Carichi di lavoro insostenibili»
L’organico è sotto di un terzo, presidio della Cgil con cinquanta lavoratori. Irone: «Chiediamo subito un tavolo di confronto con l’azienda per discutere»

Si è svolto il 3 gennaio davanti alla sede centrale di Previnet spa di Preganziol un presidio che ha visto una cinquantina di lavoratrici e lavoratori radunarsi per chiedere all’azienda di aprire finalmente un confronto su organico, carichi di lavoro e redistribuzione economica, dopo mesi di tensioni interne. Con loro anche alcuni dipendenti di Previmedical, presenti in segno di solidarietà.
Temi urgenti
Secondo la Filcams Cgil di Treviso, che ha promosso la mobilitazione, la protesta si è resa necessaria perché la direzione continua a rifiutare qualsiasi dialogo su temi considerati ormai urgenti dai dipendenti.
Le due realtà, Previnet e Previmedical, operano nello stesso polo logistico di via Forlanini: la prima si occupa da anni di servizi amministrativi per fondi pensione e assicurazioni, la seconda di gestione di pratiche e sinistri per fondi sanitari integrativi.
«Siamo qui insieme a tante lavoratrici e tanti lavoratori dell’azienda di Previnet, a questo presidio a cui hanno aderito in solidarietà anche i colleghi di Previmedical, perché riteniamo che sia molto grave la situazione attuale di un’azienda perché la direzione si rifiuta di discutere con le lavoratrici e i lavoratori di alcune urgenze che si riscontrano all’interno di questo polo logistico e in particolare all’interno di Previnet Spa» ha spiegato il segretario provinciale della Filcams Cgil, Alberto Irone.
«A fronte della chiusura del bilancio 2024 che chiude con un utile di quasi 30 milioni di euro» ha aggiunto «nel corso degli ultimi otto mesi si sono dimesse da questa azienda circa 120-130 persone e i carichi di lavoro sono aumentati per tantissimi altri lavoratrici e lavoratori. Di tutto questo l’azienda non vuole discutere e si sta rifiutando nel dialogo con le organizzazioni sindacali».
Prima delle numerose dimissioni, Previnet contava circa 450 dipendenti: la perdita di quasi un terzo dell’organico ha lasciato i reparti scoperti, aumentando la pressione su chi è rimasto e mettendo a rischio la qualità dei servizi che la società garantisce a livello nazionale.
Stato di agitazione
Già lo scorso mese la Filcams Cgil aveva proclamato lo stato di agitazione chiedendo di aprire un tavolo di confronto su assunzioni, premi di risultato, turni e condizioni di lavoro, ma finora dalla direzione non è arrivata alcuna risposta formale. Una parziale apertura sembra esserci stata sul tema del blocco delle ferie: un aspetto che stava destando forte preoccupazione tra i dipendenti, già oberati.
Secondo i sindacati, la mancanza di dialogo rischia di compromettere la tenuta di uno dei principali poli direzionali del settore della previdenza complementare.
I lavoratori di Previmedical, che si occupa di sanità integrativa e supporto assicurativo, hanno preso parte al presidio unicamente per sostegno ai colleghi, segno di un malcontento diffuso nel polo. A portare la sua vicinanza, giovedì 3 luglio, anche la sindaca di Preganziol Elena Stocco, presente davanti ai cancelli ma senza rilasciare dichiarazioni ufficiali. La vertenza resta aperta e, se non arriveranno segnali di apertura, non si escludono nuove iniziative. —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso