Preganziol, centro vaccini unico per il distretto: chiudono Mogliano e Casale

Preganziol. L’Usl 2 ha deciso di tagliare i costi chiudendo i punti di Mogliano e Casale. Le amministrazione non ci stanno e chiedono garanzie per la popolazione
ZAGO AG.FOTOFILM SAN BIAGIO DI CALLALTA VACCINI, SEDE ULSS2 DISTRETTO TV. SUD
ZAGO AG.FOTOFILM SAN BIAGIO DI CALLALTA VACCINI, SEDE ULSS2 DISTRETTO TV. SUD

PREGANZIOL. Un solo centro vaccini, anziché tre, per i comuni della cintura urbana Treviso sud: continua inesorabile e progressivo l’accentramento dei servizi di prossimità in ambito sanitario. Nel merito e nel metodo la politica messa in atto dall’Usl 2 sta facendo discutere le diverse amministrazioni comunali. Tu chiamala se vuoi: “riorganizzazione”. Il direttore del distretto Francesco Rocco la chiama così, e altrettanto fanno, in forma ufficiale, i sindaci dei comuni coinvolti. Quello in atto è un processo che riguarda da vicino migliaia di cittadini, dai più piccoli che devono essere vaccinati, ai più anziani, passando per le famiglie e soggetti con disabilità: non sono pochi a nutrire dubbi sul risultato finale. Casale sul Sile è il primo comune che ha affrontato pubblicamente questo tema.

Se n’è parlato martedì sera: l’amministrazione guidata da Stefano Giuliato perde il servizio vaccini, il pap test e la gestione della disabilità in età adulta (in favore rispettivamente di Preganziol, Treviso e Mogliano); mantiene le attività pre-parto, guadagna due mezze ore nel servizio prelievi, attivati nuovi ambulatori infermieristici e servizi a domicilio. Il Pd di Casale sul Sile esprime scetticismo: «Nei prossimi 3 mesi si capiranno gli effetti di questa riorganizzazione» commenta la capogruppo Stefania Benetti «mi auguro che i nostri amministratori siano vigili: spostare le vaccinazioni e i pap-test rischia di svantaggiare le fasce più deboli e di non agevolare la prevenzione. Confido anche nella massima trasparenza nei confronti della cittadinanza».

E qui si mette il dito nella piaga: siamo alla seconda metà di gennaio 2018, ma in realtà la questione del risiko dei servizi sanitari è sul tavolo dei sindaci da fine estate. A testimoniarlo è una preoccupata lettera del 19 ottobre 2017 del comune di Preganziol: «Si chiedono informazioni in merito alle notizie ricevute, secondo cui sarebbe un trasferimento del servizio cure primarie. Viste le conseguenze che tale trasferimento potrebbe comportare per i cittadini che usufruiscono del servizio, si ritiene necessario un chiarimento». Firmano il sindaco Paolo Galeano e l’assessore Francesca Gomiero. Due giorni dopo l’incontro e le rassicurazioni. Ma su questa trattativa con l’Usl le altre amministrazioni negli ultimi mesi sono andate in ordine sparso. Spetta ora proprio al distretto del comune di Preganziol giocare la parte del leone: è qui che sorgerà il nuovo centro vaccini unico per tutto il comprensorio. Ciò avviene ai danni non solo di Casale, ma anche di Mogliano che continua perdere pezzi importanti.

A imporre questo accentramento sarebbe anche il recente scandalo vaccini legato alla controversa figura dell’infermiera “no-vax” Emanuela Petrillo. Il nuovo regolamento dell’Usl ha deciso che ad effettuare le punture siano almeno in due. Più personale impegnato, meno disponibilità di spazi e ore. In questo giro di valzer, che toglie da una parte e dall’altra implementa, non è chiaro se il saldo finale, in termini di servizio, sia positivo oppure no, e per chi. 
 

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