Precipita nella sua aziendamuore l'imprenditore Piovesana

Un imprenditore trevigiano, Oliviero Piovesana, e' morto oggi cadendo dal tetto di un capannone a Francenigo di Gaiarine (Treviso).
Oliviero Piovesana
Oliviero Piovesana
GAIARINE.
E’ volato per 4 metri, dal tetto della sua azienda, dopo aver messo un piede in fallo, schiantandosi a terra: è morto così, ieri pomeriggio poco dopo le 14, Oliviero Piovesana, 68 anni, titolare della Alf Uno, l’azienda «storica» del comparto del mobile che a Francenigo ha dato lavoro a centinaia di persone. Una notizia che ha sconvolto l’intera comunità.


L’imprenditore si trovava all’interno della sua azienda in via San Pio X, fondata una cinquantina d’anni fa. E’ salito sul tetto del capannone: poco dopo avrebbe avuto appuntamento con un architetto proprio riguardo a un’opera di bonifica relativa al tetto e alla sistemazione della copertura. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, Piovesana voleva esaminare in prima persona i lavori di manutenzione da fare, quando ha messo un piede in fallo in una zona non calpestabile, su una superficie di materiale isolante che sotto il suo peso ha ceduto.


L’imprenditore è precipitato da un’altezza di poco più di quattro metri, sbattendo violentemente la testa a terra. Subito è stato soccorso dal personale della sua azienda, una scena straziante quella che si sono trovati di fronte: il 68enne era riverso in una pozza di sangue privo di sensi. L’ambulanza e l’automedica dell’ospedale di Conegliano sono entrate direttamente all’interno dello stabilimento, i medici hanno tentato ripetutamente di rianimare l’imprenditore ma la situazione è sembrata subito disperata. Il suo cuore aveva già cessato di battere, è stato trasferito sull’elicottero del Suem e trasportato all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove però non è stato potuto fare altro che constatarne il decesso.


Molte le persone che sono accorse al mobilificio quando hanno visto arrivare i mezzi di soccorso, tutti erano turbati quando si è appreso che la vita di Piovesana era appesa ad un filo. Un uomo stimato e conosciuto a Francenigo non solo per la sua attività imprenditoriale ma anche per l’aiuto che aveva dato alla comunità ed i suoi gesti di generosità ed aver sempre mantenuto un rapporto di cordialità e di stretto rapporto con il territorio. Era facile vederlo al bar bere un caffè o giocare a carte con i suoi dipendenti. Poi nel tardo pomeriggio è arrivata la notizia della sua scomparsa, che ha gettato nello sconforto l’intera Francenigo. In lacrime i suoi familiari che si sono precipitati al nosocomio di Treviso, lascia la moglie Giuditta ed i due figli Maria Cristina, vicepresidente di Unindustria Treviso e Piero, dirigenti della stessa azienda di famiglia. I rilievi per accertare la dinamica dell’episodio sono stati effettuati dagli ispettori dello Spisal di Conegliano, sul posto sono intervenuti i carabinieri di Codognè.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso