Prealpi, sì dei soci alla fusione: nasce la maxi Bcc del Triveneto

TARZO. La Marca diventa capitale del credito cooperativo. Da ieri è trevigiana la Bcc più grande del Nordest e tra le prime cinque in Italia: i soci della Bcc Prealpi hanno approvato la fusione con San Biagio (Fossalta di Portogruaro), è nato un maxi istituto da 19 mila soci e oltre 100 mila clienti. L’operazione di Bcc Prealpi è la colonna portante di un “risiko” bancario che nei prossimi anni rivoluzionerà la mappa delle Bcc trevigiane. La votazione di ieri, alla Zoppas Arena di Conegliano stipata di 1.436 persone in rappresentanza di 9.200 soci, non ha registrato scossoni, con 6 contrari e 6 astenuti.
La maxi bcc
Venerdì aveva approvato il bilancio Centromarca Banca (sede a Treviso, numeri da record con un utile di 15 milioni), domenica prossima andrà in assemblea Banca della Marca (Orsago). Il mondo delle Bcc è in fibrillazione e nei prossimi mesi sono attese altre aggregazioni. Il presidente di Centromarca Tiziano Cenedese aveva affermato, nei giorni scorsi, che «complici le fusioni, a breve si ridurrà il numero di insegne presenti nella nostra provincia». Per questo l’esempio della Prealpi, che si è fusa con un istituto di dimensioni simili per patrimonio e clientela, è destinato a fare da apripista. La provincia di Treviso si tiene il presidente del nuovo istituto (che rimane Carlo Antiga) e il nome, Bcc Prealpi SanBiagio. L’istituto sarà operativo il primo luglio, data dalla quale darà le dimissioni anche Aristide Zilio, storico consigliere della Prealpi che ieri in assemblea ha salutato la compagine. Il nuovo istituto vanterà un patrimonio di circa 350 milioni di euro, una raccolta complessiva di oltre 4 miliardi e indici di bilancio tra i migliori a livello nazionale (CET-1 Ratio del 20,2%; NPL ratio netto del 3,3%; Texas ratio del 48,6%). Saranno 61 le filiali su un territorio composto da oltre 160 Comuni tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
I dubbi dei soci
Le uniche perplessità in assemblea sono arrivate dal versante bellunese della Bcc. «Il credito cooperativo dovrebbe mettere al centro il socio, non il capitale» ha sostenuto uno dei soci bellunesi, «in questo caso i valori di Prealpi e San Biagio sono identici, che senso ha metterci insieme? Di fatto “ci mangiamo” un’altra banca: non c’è il rischio che fra qualche anno qualcun altro ingloberà noi? Infine: qui posso dare del “tu” ai dirigenti della mia banca, in futuro a suon di aggregazioni dovrò parlare con manager di Verona o Bergamo? Una fusione tra Bcc in perfetta parità di patrimonio non porta utili a nessuno». Pieno appoggio al progetto, invece, da parte degli altri soci che hanno preso la parola. Tanti interventi hanno avuto un unico filo conduttore: «Siamo la banca di un territorio sempre più turistico, in cui sarà fondamentale far crescere la sostenibilità ambientale aiutando le aziende che perseguono questi obiettivi». Il presidente Carlo Antiga ha evidenziato che ora «riusciremo a presidiare ancor meglio i territori, con una diffusione ampia e capillare su un’area economicamente dinamica e variegata, che spazia dalle Prealpi trevigiane al litorale veneziano e permette una maggiore diversificazione degli investimenti».
Il risiko delle Bcc
Banca Prealpi è l’unica delle cooperative trevigiane ad aver aderito al gruppo Cassa Centrale di Trento, le altre (Banca della Marca, Centromarca, Credito Trevigiano e Bcc Monsile) hanno sposato la romana Iccrea. L’adesione al gruppo centrale non ha rallentato i progetti di aggregazione e fusione, anzi. Di recente le voci si sono rincorse sui movimenti di Credito Trevigiano, con sede a Vedelago: l’istituto guarda sia ad altre realtà di Marca (Bcc Monsile, sede a Monastier) che ai territori contigui del Vicentino, anche se per ora non c’è niente di concreto.
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