Pra’ dei Gai, maxi piano anti-alluvioni da 48,7 milioni: due casse di espansione per il Livenza

Via ai lavori per la cassa di espansione di Fontanelle sul Monticano (8,7 milioni), mentre per il bacino Pra’ dei Gai sul Livenza (40 milioni) partono gli espropri. Dopo cent’anni, l’acqua tornerà a scorrere attorno al borgo di Portobuffolè

Mattia Toffoletto
La presentazione del progetto di laminazione con l'assessore regionale Bottacin
La presentazione del progetto di laminazione con l'assessore regionale Bottacin

Un’operazione complessiva da 48,7 milioni di euro. Due casse d’espansione che racchiudono in totale venti milioni di metri cubi: per il bacino di Fontanelle (per contenere il Monticano), intervento da 8,7 milioni, i lavori partono in questi giorni e si prevede di finire entro il 2027; per la cassa sul fiume Livenza nell’area Pra’dei Gai (40 milioni), in territorio di Portobuffolè e Mansué, sono state avviate, sempre nell’ultimo periodo, le procedure per gli espropri (da tredici milioni): si prevede di inaugurarla entro quattro anni.

Bottacin: "Due casse d’espansione per salvare il Meduna"

Il tutto accompagnato da un’opera compensativa, il ritorno del Livenza attorno al borgo di Portobuffolè: un percorso di 800 metri per riportare l’acqua dopo 100 anni.

L’intervento difensivo anti alluvione “Pra’ dei Gai” (ingloba la cassa di Fontanelle) è stato illustrato nei dettagli nel municipio di Portobuffolé, nel corso di un vertice che ha riunito il Comune, Genio civile e la Regione del Veneto.

I finanziamenti 

«Tutti i lavori sono finanziati», esordisce Gianpaolo Bottacin, assessore regionale all’Ambiente, «a Fontanelle il cantiere è in mano all’impresa, a Pra’ dei Gai sono in corso gli espropri e poi si farà la gara d’appalto: se non ci sono intoppi, contiamo di partire nel 2026». Ma andiamo con ordine.

I 48,7 milioni comprendono 40 milioni dal ministero dell’Ambiente e 8 dalla Regione. Per la cassa di Fontanelle, 2, km di arginature del Monticano, si è calcolata una capacità da 1,2 milioni di metri cubi. Un’opera di sicurezza idraulica da 8,7 milioni, di cui 5,3 per i lavori: consegna già fatta, si sta aprendo il cantiere ora, obiettivo chiudere fra due anni. Ma l’intervento più rilevante, per dimensioni, insiste su Pra’ dei Gai: interessa, di fatto, una zona di espansione naturale del Livenza.

L’operazione - sette chilometri di arginature, fra Portobuffolé e Mansué; 19 milioni di metri cubi di capacità – consisterà nell’arginatura dell’area e nell’inserimento di manufatti, paratie e sfioratore: il bacino di laminazione si attiverà in caso di massima portata del Livenza.

Avrà lo scopo di laminare le portate del Meduna, salvaguardando gli abitati di Meduna e Motta. Le procedure per gli espropri (terreni agricoli) sono state appena avviate, seguirà la gara d’appalto.

Gli espropri

La cassa di Pra’ dei Gai, a 400 metri dal borgo di Portobuffolè, impone l’esborso maggiore: dei 40 milioni complessivi, 25 sono per i lavori. La cifra restante include la progettazione e, soprattutto, i 13 milioni per gli espropri.

Un’opera di cui si parla da tempo immemore: già negli Anni Settanta, dopo l’alluvione del’66. L’altezza prevista per gli argini, sia a Fontanelle sia a Portobuffolè, è pari a 3, 5 metri: «Un’altezza non invasiva, gli argini quasi non si noteranno», spiega l’assessore Bottacin. Nel secondo stralcio da 40 milioni, rientra l’opera complementare legata al centro storico di Portobuffolè.

Il corso d’acqua in centro

Sulle modalità dovrà pronunciarsi la Soprintendenza, ma il progetto c’è già: il ripristino dello storico percorso d’acqua di Portobuffolè (con tanto di recupero di una galleria sotterranea), una riqualificazione ambientale-paesaggistica. L’acqua verrà presa dal Livenza, da capire se a monte o a valle, e verrà riportata sul vecchio corso attorno al borgo.

«L’acqua è vita e con questo intervento vogliamo far rinascere Portobuffolé, renderla ancora più bella e riproporla com’era 100 anni fa», sottolinea il sindaco Andrea Susana. «La cassa e l’opera compensativa sono esempio di una collaborazione virtuosa con l’amministrazione comunale. Oltre a garantire la protezione dei cittadini, si darà anche più prestigio a uno dei borghi più belli d’Italia», conclude Bottacin.

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