Portobuffolè, il paese con più lavoratori che residenti

Più lavoratori che abitanti. È lo strano caso di Portobuffolè, cittadina che si potrebbe definire senza grandi difficoltà come il comune più industrioso d’Italia

PORTOBUFFOLÈ. Più lavoratori che abitanti. È lo strano caso di Portobuffolè, cittadina che si potrebbe definire senza grandi difficoltà come il comune più industrioso d’Italia. Gli abitanti qui sono pochi, appena 755. Ma i lavoratori risultano essere 771, almeno a leggere il Dup (Documento unico di programmazione) approvato di recente dalla giunta.

Merito di una zona industriale che ospita alcune fra le più importanti ditte del circondario e in alcuni casi del Nordest. Come ad esempio la FriulIntagli, terzista dell’Ikea e colosso da 700 milioni di fatturato (dati 2015) e oltre 1700 dipendenti, di cui circa 350 impiegati nello stabilimento e nel magazzino situati a Portobuffolè. Dopo la fine dei lavori di ampliamento che sono tutt’ora in corso, il loro numero è destinato a salire. È quella l’azienda che occupa la maggior parte dei 771 lavoratori, ma negli altri capannoni che sorgono nella zona industriale operano altre importanti attività. La Nicos International, ad esempio, che occupa circa 100 persone e di recente ha riportato a Portobuffolè parte della produzione che prima aveva in Bulgaria. Altre ditte di una certa rilevanza che hanno sede nel piccolo comune di Portobuffolè sono l’azienda produttrice di antine La Torniveneta (60 impiegati nello stabilimento portobuffolense) e la Technogym, azienda leader nel fitness e nel wellness e fornitrice ufficiale di vari Giochi Olimpici, che ha aperto sulle rive della Livenza un magazzino per l’Est Europa e l’Austria, che nel prossimo futuro potrebbe espandersi.

È proprio questa la particolarità della realtà industriale di Portobuffolè: la capacità che hanno gli imprenditori di investire sulla propria azienda e sul territorio. Lo dice anche il sindaco Andrea Susana: «La FriulIntagli da noi ha creato un grande polo unendo due stabilimenti vicini, che va ad affiancarsi a quello di Prata di Pordenone», commenta, «Questa è un’azienda che aiuta molto anche il territorio, finanziando anche l’asilo parrocchiale. In generale tutte le aziende della nostra zona industriale si sono ampliate o hanno l’idea di farlo a breve». Un polo che occupa la gran parte della popolazione in età lavorativa residente nel comune (circa 300 persone) e attira molti non residenti.

Sembra un paradosso, ma il successo sta nel fatto che Portobuffolè è molto piccola. «Riusciamo a rispondere con velocità ai bisogni che le aziende ci segnalano», dice il sindaco. Un piccolo modello di sviluppo.
 

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