Pool di architetti per il convento dell’Aeep

CASTELFRANCO. Il consiglio di amministrazione dell'Aeep, azienda per l’edilizia economica e popolare, ha dato l'ok per la redazione di un nuovo piano di recupero per l'ex convento delle clarisse. L'immobile situato in via Cazzaro, da anni in stato di abbandono, era stato acquisito dall'Aeep qualche anno fa (precedentemente apparteneva all'Usl 8). Un complesso di grande valore economico, oltre che storico, ma per il quale non si è trovata una destinazione d'uso appropriata. L'Aeep, che si è indebitata pesantemente per fare l'acquisto, non è in grado economicamente di finanziare il recupero. Per questo motivo l'immobile è stato messo in vendita. Tuttavia la prima asta, avvenuta l'anno scorso, è andata deserta. In un periodo di crisi economica così importante, difficile trovare un compratore disposto a spendere 7 milioni di euro per un immobile di tal genere peraltro da ristrutturare da cima a fondo. Sull'ex convento delle monache clarisse peraltro vi sono diversi vincoli architettonici, in quando si tratta di bene storico tutelato. Aeep e Comune hanno deciso qualche mese fa di indire bando per un concorso di idee per progettare la ristrutturazione dell'immobile. Al bando hanno partecipato 36 diverse proposte presentate da altrettanti gruppi di professionisti. Dopo l'esame dei curricula e dei piano di lavoro depositata, il cda dell’Aeep ha assegnato il lavoro a un gruppo di professionisti di Castelfranco il cui capogruppo è l'architetto Michele Sbrissa. Nel gruppo di lavoro presenti Agostini Bressan, Sbrissa e Visentin - architetti, lo Studio Associato arch. Francesco Doglioni & arch. Renata Daminato, lo studio Archdèco di Gianni Pietrobon, architetto. Il gruppo di lavoro avrà il compito di redigere le linee guida del piano di recupero del compendio. La somma destinata alla progettazione è di 33 mila euro. Il tempo per la progettazione 3 mesi. «Non si tratta di andare a definire nello specifico cosa dovrà fare chi eventualmente andrà ad acquistare», spiega Roberto Filippetto, assessore all'urbanistica, «ma di definire esattamente quanto potrà fare e con quali vincoli. In particolare uno degli obiettivi sarà quello di svincolare il parco, ovvero l'area presente all'interno del complesso». Un'area verde su cui vige un vincolo della Soprintenza, ma il cui valore storico è trascurabile. Al termine della pianificazione del recupero, l'Aeep rimetterà all'asta il compendio. A questo punto dovrebbe risultare più appetibile sul mercato, dato che ci saranno meno vincoli per il compratore e sarà più chiaro effettivamente cosa potrà fare e in che misura potrà restaurare.
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