Diego De Pecol ucciso dal male a 38 anni
Lutto a Breda. Il giovane si era trasferito nei pressi di Milano con la compagna Lucia e si occupava di consulenza strategica. Folla al funerale

È scomparso martedì scorso, a soli 38 anni, Diego De Pecol. Una lunga malattia contro cui aveva lottato con determinazione, tentando ogni strada possibile per vincerla, non gli ha lasciato scampo.
A dare l’annuncio sono la compagna Lucia, con cui si era trasferito in provincia di Milano, il papà Elio e la mamma Marilena Doimo, entrambi molto conosciuti a Breda di Piave, sua città natale, la sorella Silvia assieme ai familiari Giorgio, Luciana, Agostino ed Edoardo.
Il dolore della comunità si è manifestato con una partecipazione commossa: giovedì la chiesa di San Bartolomeo era gremita per il Rosario, e venerdì alle 15. 30 si è celebrato il funerale. L’afflusso è stato tale da richiedere una tensostruttura per accogliere le moltissime persone che si sono strette alla famiglia per condividere il dolore e l’affetto verso un giovane amato e stimato.
Un lutto che ha unito simbolicamente Breda e Milano, i due luoghi della sua vita. Anche il sindaco Cristiano Mosole ha espresso vicinanza alla famiglia, ricordando il valore di un ragazzo che ha lasciato un segno con il suo sorriso, l’impegno e la sua umanità. Diego si era diplomato perito informatico nel 2005 all’ITIS Plank di Lancenigo.
Da cinque mesi lavorava come impiegato nella ditta Abstract di Milano, specializzata in consulenza strategica. Un percorso affrontato con serietà e passione, nonostante la malattia, cercando fino all’ultimo di vivere la quotidianità e portare avanti con determinazione i suoi obiettivi.
Appena possibile si dedicava al volontariato, sua grande missione personale, iniziata nel 2007 con l’associazione Tonino Bello Onlus, dove aveva partecipato fino al 2011 alle attività inclusive per ragazzi con disabilità. Il suo impegno era poi proseguito fino al 2014 come volontario in una comunità alloggio per persone diversamente abili e come delegato regionale dei volontari del Veneto in servizio civile.
Per lui aiutare gli altri era una scelta di vita, un’esigenza autentica e radicata. L’associazione Tonino Bello lo ha ricordato così: «La notizia della tua scomparsa ci rattrista, ma rimangono impressi in noi i bei momenti condivisi tra feste e settimane integrate. Grazie per aver donato il tuo tempo prezioso e arricchito le giornate di ciascuno di noi. Tutta l’Associazione ti ricorda con un sorriso, in memoria di quelli che ci hai donato».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso