Ponte di Piave: è morto Enzo Lorenzon, imprenditore e politico

Fanfaniano, era amico di Dino De Poli, guidò Ca’ Tron e fu consigliere di Cassamarca. Fondò la Novaglass e acquistò la “casa delle fate” di Parise
L'imprenditore Enzo Lorenzon e la Casa delle Fate
L'imprenditore Enzo Lorenzon e la Casa delle Fate

PONTE DI PIAVE. Si è spento nel sonno, improvvisamente, nella sua casa di Salgareda, Enzo Lorenzon, figura notissima non solo nella Sinistra Piave, ma in tutta la provincia di Treviso. Aveva da poco compiuto 75 anni e faceva parte di una storica famiglia di imprenditori di Negrisia. Nella sua vita aveva ricoperto un’infinità di incarichi tanto da meritare il titolo onorifico di “Grand’ufficiale” della Repubblica.

IMPRENDITORE E POLITICO

Era stato tra i fondatori dell’azienda Novaglass di Salgareda, leader nelle impermeabilizzazioni per l’edilizia, ed è stato uno dei costruttori e proprietari dell’albergo – ristorante “Al Ronchetto” che si trova lungo l’argine che collega Ponte di Piave a Noventa di Piave. Di fede democristiana, corrente fanfaniana, poteva contare sull’amicizia dell’onorevole pontepiavense Marino Corder. Per decenni è stato uno strettissimo collaboratore dell’onorevole Dino De Poli, che lo ha voluto consigliere della Fondazione Cassamarca, presidente dell’azienda agricola Ca’ Tron e della fondazione Carretta. Era uno dei soci più anziani del Lions Club di Oderzo, nel quale aveva ricoperto varie cariche, tra cui quella di revisore dei conti. Nel 1999 si era presentato, come candidato sindaco, alle elezioni del comune di Ponte di Piave ed era stato sconfitto, di misura, dal medico Gianni Marin. In precedenza, negli anni ’70, aveva ricoperto il ruolo di assessore nella giunta guidata dal sindaco Gino Redigolo.

LA CASA DI PARISE

Fu con quella amministrazione che lo scrittore Goffredo Parise concordò di lasciare al Comune di Ponte di Piave la sua abitazione che si trovava nel centro storico del paese. In quell’ottica, una ventina di anni fa, Enzo Lorenzon aveva acquistato nella golena del Piave di Salgareda, la casetta abbandonata che era stata la prima abitazione trevigiana di Parise. In quel luogo immerso nella natura il grande scrittore vicentino scrisse “I Sillabari”. Grazie all’intuizione ed all’iniziativa culturale di Enzo Lorenzon quel fabbricato dimenticato è ritornato ad essere la “Casetta delle fate” un importante centro di cultura, sede, ogni anno, di importanti eventi letterari. Ieri l’edificio è stato allagato dalla piena del Piave. Uomo generoso ed avveduto, un paio di anni fa, aveva donato la “Casetta delle fate” al più giovane amico Moreno Vidotto, sapendo che lo stesso avrebbe, con entusiasmo e passione, continuato a valorizzare quell’importante sede.

MERCOLEDì L’ADDIO

Amico personale di vescovi, magistrati, prefetti e questori, Enzo Lorenzon era una sorta di istituzione nell’Optergino – Mottenze. Conosceva tutti. Non c’era evento a cui non fosse invitato; non c’era funerale importante a cui non partecipasse. Lascia nel dolore la moglie Clara, il figlio Roberto, la nuora Sara e il nipote Omar. I funerali saranno celebrati, mercoledì 9 dicembre alle 14.30, nella chiesa parrocchiale di Negrisia. —



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