Polizze vita false, broker a processo

Assicuratore accusato di aver raggirato una ventina di clienti e di aver intascato con l’inganno due milioni di euro
Di Marco Filippi

CASTELFRANCO. Proponeva polizze vita con rendite superiori al 4 per cento. Peccato che i moduli fatti sottoscrivere ad una ventina di clienti fossero falsi e che i loro soldi, invece di confluire nelle casse dell’assicurazione, finissero, esentasse, nelle sue tasche. Per queste accuse, formalizzate dalla procura della Repubblica, sulla base di un’indagine dei finanzieri del Gruppo di Treviso, un assicuratore di Castelfranco, Danilo Stocco, 62 anni, è stato denunciato, ad aprile 2015, per truffa aggravata e, dopo essere stato rinviato a giudizio, nelle settimane scorse s’è aperto il processo a suo carico. Nel frattempo, oltre alla chiusura della sua agenzia assicurativa castellana, sono state avviate una serie di sanzioni amministrative per i proventi percepiti in modo illecito. Secondo gli investigatori delle Fiamme Gialle, il broker castellano, in poco meno di dieci anni, è riuscito ad incamerare due milioni di euro “esentasse”.

Tutto è partito da una segnalazione alle Fiamme Gialle della casa madre assicurativa, alla quale faceva riferimento il broker, che si era insospettita per una serie di operazioni poco chiare. I finanzieri si sono così messi subito in moto ed hanno scoperto che, approfittando della titolarità del mandato di agenzia, Stocco aveva emesso e fatto sottoscrivere ad una ventina di clienti 54 contratti fasulli, senza darne comunicazione alla società assicurativa e trattenendo per sè i premi riscossi. I clienti non erano soltanto dell’area di Castelfranco, ma anche bassanesi e dell’Alta Padovana, in particolare San Martino di Lupari. C’erano intere famiglie che si erano affidate a lui per investire i propri risparmi. Impegnavano il loro denaro in polizze vita e non in investimenti speculativi dove il rischio di perdere denaro è più alto. Investimenti, a loro giudizio, sicuri. Tra loro c’è anche un imprenditore edile che al broker, finito a processo per truffa, aveva affidato, nel corso degli anni, qualcosa come 800.000 euro.

La vicenda è stata scoperta ad aprile del 2015, quando sono scattate le perquisizioni che hanno portato al sequestro delle 54 polizze fasulle. Il procedimento penale in tribunale a Treviso ha già segnato un paio di tappe fondamentali con il rinvio a giudizio e la prima udienza dibattimentale.

«Proprio per la percezione indebita di proventi “in nero” - spiega il maggiore Francesco Calimento, comandante del Gruppo di Treviso - il responsabile del reato di truffa, sotto il profilo fiscale, dovrà versare all’Erario le somme non dichiarate e le relative sanzioni. Inoltre, risponderà delle numerose violazioni che gli sono state contestate con riferimento al trasferimento di denaro contante per importi superiori ai limiti consentiti dalla normativa anti-riciclaggio».

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