Poggio dei Tre Pini assediato dall’incuria appello per salvarlo

Toni Gajo lancia una sottoscrizione per recuperare l’area In pochi giorni 15 adesioni e volontari pronti a togliere i rovi
MONTEBELLUNA. Lanciata una sottoscrizione per ripulire da rovi, arbusti e vegetazione selvaggia l’area Tre Pini, che si trova sulla parte sud-est del Montelletto, un tempo meta dei montebellunesi e da tempo caduta nel dimenticatoio. Si tratta in pratica di un poggio che si trova vicino a Boccacavalla, luogo di leggende e un tempo di pic nic, castelliere allineato con quelli di Santa Lucia di Biadene e di Mercato Vecchio per l’antica osservazione astronomica. L’idea di recuperarlo è venuta a Toni Gajo, storico personaggio di Mercato Vecchio. Ne ha parlato con Gino Gaffo, altro personaggio storico delle manifestazioni montebellunesi legate alle tradizioni, è stato costituito un gruppo e in breve è partita la raccolta di fondi per ripulire l’area e renderla nuovamente accessibile. Prende il nome dalle tre piante che svettano sul poggio e proprio la notorietà di quel luogo aveva dato il nome a strade, associazioni, esercizi pubblici, aziende agricole. Per capire quale posto occupasse quel poggio nei cuori dei montebellunesi basti pensare che tanti anni fa, quando una delle tre piante era stata abbattuta dal vento e dalle malattie, i Selese avevano provveduto a sostituirla con una nuova pianta, che avevano denominato “Pinuccia” e la cui piantumazione era stata accompagnata da una festa campestre. Si trova in area privata, vicino al sentiero naturalistico di via dei Stech, ma è sempre stata accessibile. Adesso è nato un gruppo che vuole riportare quel luogo a come era un tempo ed è stato sufficiente lanciare l’appello per la sottoscrizione per risvegliare l’interesse della gente. «Attualmente hanno sottoscritto l’appello 15 persone e abbiamo la promessa di contributo per 1.550 euro», ha scritto Toni Gajo, «Manca poco per raggiungere la somma preventivata. Se raccoglieremo qualcosa di più, li impiegheremo per la manutenzione di via dei Stech se i sottoscrittori saranno d’accordo. Spero che Luigino Foggiato che sta interessando il sindaco Marzio Favero, ottenga qualcosa dal Comune dato che l’area di cui ci stiamo interessando è sottoposta al vincolo della legge 1497 del 1939. Inoltre, sussiste un vincolo specifico della Soprintendenza che riguarda gli alberi monumentali. Anni fa, avevo trovato un documento che definiva “Le Pignere dei Stech” monumento nazionale dall’allora Ministero dei Beni Ambientali». Altri poi hanno promesso di rimboccarsi le maniche e andare a togliere rovi.


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