Pochi iscritti, il Gruppo Archeologico se ne va

ODERZO. Il Gruppo Archeologico Opitergino chiude e se ne va. Con un'email indirizzata a tutti i Presidenti delle Associazioni ospitate nell'edificio in Via Piave, il professore Luciano Mingotto ha...

ODERZO. Il Gruppo Archeologico Opitergino chiude e se ne va. Con un'email indirizzata a tutti i Presidenti delle Associazioni ospitate nell'edificio in Via Piave, il professore Luciano Mingotto ha comunicato che «Il G.A.O. chiude l'attività e la sede; circostanze e fatti recenti (ridotto numero di soci e non ultimo spese future e pregresse) ci costringono a questa decisione. Abbiamo già smantellato la sistemazione interna della stanza». Sentito in proposito Mingotto non ha voluto fare dichiarazioni, ma si percepisce che la decisione risulta sofferta e derivata probabilmente anche dal nuovo regolamento spese che l'Amministrazione ha stabilito per usufruire degli spazi Associativi nell'edificio ex-Ipsia dietro l'altare alla Patria. Gli spazi occupati dalle varie associazioni erano da anni date in comodato con una spesa simbolica, ora la cifra annuale si è notevolmente alzata, tanto che sono molte le associazioni che stanno valutando la possibilità o meno di restare in quegli spazi. Ora il primo a lasciare è il GAO Gruppo Archeologico Opitergino, presieduto dall'architetto Luciano Mingotto. Appassionato di archeologia e scrittura, ha fondato il gruppo negli anni Settanta. Mingotto ha all'attivo più di una cinquantina di pubblicazioni sui temi archeologici delle nostre zone, svolge attività di progettazione e restauro architettonico, e fornisce assistenza agli scavi archeologici. Mingotto ha scritto moltissimi testi dedicati alla chiesa di Tempio di Ormelle, agli acquedotti romani di San Polo, al “Restauro della castella di Lorenzaga”, al Navisego, e ancora ai “Due castelli di Pianura a Oderzo e Motta”. Pubblicazioni scritte in modo chiaro, rigoroso e scientifico, ma pensate anche per un pubblico non esperto. Per questo la chiusura del Gao rappresenta una perdita grave per Oderzo.

Alcune associazioni infatti, come per esempio la Banda cittadina e i Carabinieri in congedo, sono sollevate dalle spese di cui da anni si fa carico il Comune, il GAO non usufruisce di nessuno sconto, pur essendo Oderzo città archeologica per antonomasia. «La gratuità delle sedi per alcune associazioni è stata ereditata dalla precedente amministrazione – afferma Gloria Tessarolo Assessore alla Cultura che si dice turbata da questa notizia - inizialmente, dopo i primi incontri, con il GAO sembrava ci fosse la disponibilità a collaborare anche con laboratori per ragazzi e a condividere lo spazio con altre realtà associative». L'assessore si rende disponibile ad incontrare l'architetto Mingotto per capire se c'è margine di recupero o se la decisione del Gruppo è irrevocabile.

Anna Alemanno

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso