Pochi affari, morìa di negozi a Cison

CISON DI VALMARINO. A Cison come in una grande città: i piccoli negozi chiudono. Non basta essere nel club dei “Borghi più belli d’Italia”, né attirare migliaia di visitatori in occasione di “Artigianato Vivo” o “Stelle a Natale”: le botteghe di una volta scompaiono. A Cison in due hanno deciso di abbassare per sempre le serrande: il panificio “Non solo pane”, in via Trento e Trieste (già chiuso), e la bottega di alimentari “Al Ponte” di Andrea Feletto, in via Dall’Oglio (ultimo giorno di lavoro il 31 dicembre). Mentre si vocifera che anche un rifugio del Comune di Cison stia meditando di prendere la stessa decisione, privando il paese di una delle mete più gettonate per le escursioni. La chiusura della bottega “Al Ponte” è stata un vero fulmine a ciel sereno: vende prodotti tipici delle Prealpi, è tra le più apprezzate dai turisti, ed è stata protagonista anche della trasmissione televisiva “Geo & Geo”. Nel 2009, ai tempi del G8 sull’agricoltura organizzato a Castelbrando, rifornì di salumi e formaggi anche il personale dell’ambasciata americana, che poi si faceva puntualmente inviare dall’Italia le prelibatezze cisonesi vendute da Feletto.
Un campanello d’allarme non da poco, che squilla per tutti i piccoli negozi dopo le chiusure di Cison: significa che nemmeno organizzare numerosi eventi, e attirare frotte di turisti, è sufficiente per arginare la crisi dei consumi. Nel ponte dell’Immacolata Cison è stata presa d’assalto dai visitatori dei mercatini “Stelle a Natale”, con lunghe code in entrata del paese, proprio come ad agosto con “Artigianato Vivo”. Eppure, qualche commerciante non se l’è sentita di continuare. «Stiamo facendo di tutto», commenta amaro il sindaco, Cristina Pin. «Portiamo a Cison molti turisti, e abbiamo anche vietato che in paese arrivi la grande distribuzione, sapendo che le catene di supermercati ucciderebbero il piccolo commercio». Il panificio forse ha sofferto la concorrenza di un’attività analoga situata poco distante, mentre nessuno si aspettava la chiusura della bottega che piace agli americani: «Ho parlato con il titolare, ma forse i tempi sono cambiati, e non sono riuscita a convincerlo. Credo che sia una decisione personale, so che il negozio era apprezzato, e gli americani che l’avevano conosciuto si facevano mandare i formaggi. Ci dispiace molto che sia andata così».
Ora Cison attende di vedere come sono andati i mercatini (in programma anche sabato e domenica dalle 10 alle 19), ma i commenti degli espositori, lo scorso fine settimana, non erano dei più incoraggianti: «Tantie persone, tutte con le mani in tasca: non si vende niente».
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