Pieno a spese del Comune: 4 condanne

Tessere carburante rubate al municipio di Silea, la Corte dei Conti accusa i dipendenti: non vigilarono sui beni dei cittadini
Di Sabrina Tomè
Passerini Silea Sindaco Piazza toglie tricolore dal municipio
Passerini Silea Sindaco Piazza toglie tricolore dal municipio

SILEA. Condannati a risarcire il Comune di Silea per lo smarrimento delle schede carburante. La sentenza è stata pronunciata dalla Corte dei Conti nei confronti di tre dirigenti e di un autista del municipio in servizio nel 2007, quando qualcuno sottrasse le tessere Shell in dotazione all’ente pubblico e spillò 11 mila 211 euro di pieni abusivi. Il ladro non fu mai trovato e il caso venne archiviato dalla Procura di Treviso, ma la segnalazione finì anche sul tavolo dei magistrati veneziani. Che ora hanno ritenuto responsabili i dipendenti del municipio per il danno erariale, accusandoli di una «condotta omissiva» per non aver svolto l’attività di controllo e di vigilanza loro spettante. «In sostanza», scrive la Corte dei Conti nella sentenza dello scorso 15 maggio, «per i dipendenti (in allora) del Comune di Silea l’attività di vigilanza e di controllo si riduceva a una mera e inconcludente apparenza che consentiva che le risorse della collettività fossero “allegramente” depredate e senza disturbo alcuno, da parte di terzi estranei». È scattata così la condanna bei confronti di Annalisa Zanette (4.500 euro) responsabile all’epoca dei fatti del servizio finanziario del Comune di Silea; di Giampaolo Pacquola (1.000 euro) responsabile dell’Area III-Servizi alla Persona; di Stefano Cervellini (1.000 euro) responsabile del Servizio 2° dell’Area Gestione Territorio Infrastrutture e Patrimonio; di Giancarlo Visentin (500 euro) autista e messo comunale. Le somme dovranno essere aumentate degli interessi. La sparizione delle tessere carburante risale dunque al 2007 quando qualcuno le sottrasse dalle vetture del Comune a cui erano destinate per pagare i rifornimenti di benzina. Il ladro le utilizzò per fare il pieno alle proprie auto; diversi i rifornimenti in stazioni di servizio friulane per un importo complessivo di 11.211 euro, quando venne scoperto il furto e la Shell bloccò le tessere erogate. Scattò, su iniziativa del sindaco Silvano Piazza e del direttore generale, la segnalazione alla Procura e alla Corte dei Conti: l’inchiesta penale si chiuse con un’archiviazione, quelle contabile andò avanti per accertare eventuali responsabilità nella perdita di denaro pubblico. I magistrati lagunari hanno rilevato che i codici segreti erano conservati insieme alle schede anziché separatamente: chi le sottrasse, pertanto, non ebbe alcun problema a usarle. Secondo la Corte dei Conti i dipendenti che avevano in custodia quelle tessere, dovevano tenere separatamente carte e codici e vigilare sull’oculato e legittimo uso delle stesse, facendosi carico di un primo controllo e di una prima rendicontazione dei consumi e dei rifornimenti. Cosa che, appunto, non sarebbe avvenuta. «Il danno alle casse del Comune di Silea e quindi alla comunità territoriale», sostengono i giudici, «è stato reso possibile dalla condotta, di tipo omissivo connotata da massima, grave, disinvolta leggerezza e superficialità nell’organizzare e gestire le card-shell».

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