Piazza Battuti a Treviso, studi e mostra sui resti sotterranei

TREVISO. Il dado è tratto. Forse. Dopo lungaggini e inevitabili polemiche, piazza Santa Maria dei Battuti, simbolo delle pedonalizzazioni della giunta Manildo, s'appresta a mostrare il suo nuovo volto. Sarà pronta per inizio aprile – si sostiene a Ca’ Sugana – e "Treviso Fior di Città" potrebbe diventare l'occasione per il varo. Ai lavori è stata impressa una decisa sterzata, oggi si colloca la fontana e a breve toccherà alle ultime pietre. «Riteniamo di metterla a disposizione per i primi eventi primaverili», rivela l'assessore Ofelio Michielan, «Da inizio settimana, è cambiato il ritmo. Ora una squadra di operai si sta concentrando sulla porzione ovest della piazza». Le novità arrivano dopo una querelle che ha coinvolto politica e commercio: «A parte tre esercenti, gli altri erano dalla nostra parte», replica Michielan, «Poteva essere fatto qualcosa di meglio? Abbiamo fatto il possibile. Là sotto non abbiamo trovato reperti, ma una città. Ossa appartenenti ad almeno 70 persone». Nello specifico, 50 scheletri e piccoli resti di altri 20 uomini.
La presentazione della "città sotterranea" avrà luogo il 17 giugno. Un pezzo di storia meritevole di approfondimento (e magari di una mostra): «Abbiamo trovato uno sponsor che ci permetterà di analizzare le ossa. Vogliamo capire come si alimentavano, che età avevano». Insomma, per Michielan il ritardo è più che giustificato: «In fin dei conti, abbiamo fatto anche presto. La piazza diventerà un varco essenziale per il Quartiere Latino, soffocato in passato da un parcheggio. Se chiederemo penali alla ditta per il ritardo? I conti si fanno alla fine. Aspettiamo la consegna dei lavori». E qualcosa "bolle" pure per i plateatici: «Valuteremo l'opportunità di risarcimenti», conclude Michielan, «Ad ogni modo, dovranno essere in armonia con una delle più belle piazze di Treviso».
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