Piano di chiusure di Unicredit, sportelli a rischio anche in provincia di Treviso

In provincia 47 filiali, la banca ha annunciato tagli e chiusure. La Cisl: «Gli esuberi andranno concordati con il sindacato»
Filippi Lancenigo banca unicredit Via roma
Filippi Lancenigo banca unicredit Via roma

TREVISO.  La Marca non uscirà indenne dalla “dieta dimagrante” che Unicredit si è imposta da oggi al 2023, annunciando nelle scorse ore la chiusura di 450 filiali in tutta Italia con quasi 6 mila esuberi tra i propri dipendenti. In provincia di Treviso quella di Unicredit, che ha assorbito la vecchia Cassa di Risparmio della Marca Trivigiana (Cassamarca), è una delle presenze bancarie più rilevanti, con 47 sportelli e diverse centinaia di addetti.

L’istituto ha comunicato che non c’è, oggi, un elenco delle sedi che saranno chiuse, in quanto saranno decise a cadenza trimestrale o semestrale, così come non esisterà una proporzione tra numero di filiali in un territorio e numero di chiusure. In questo modo, sportelli profittevoli o strategici hanno comunque più possibilità di sopravvivere rispetto ad altri, a prescindere dalla loro concentrazione in un’area. Partita ancora aperta anche sugli esuberi, per i quali si aprirà un confronto a livello nazionale a partire dal 14 febbraio.

A livello locale la vertenza è seguita da Renato Ronchin, responsabile Unicredit per Cisl: «Nel piano presentato dall’istituto è previsto un cambio delle modalità di servizio ai clienti. Posto che sempre più utenti utilizzano strumenti digitali per compiere operazioni bancarie, molti servizi saranno dirottati sui call center. Per noi è un problema doppio, che riguarda sia chi rischia il posto di lavoro che chi, una volta uscito, deve ricollocarsi».

Anche le forze sociali attendono di conoscere con precisione l’impatto sul territorio: «Gli effetti ci saranno anche in provincia di Treviso, anche se le filiali strategiche non saranno chiuse. Tutte le uscite saranno oggetto di accordo a livello nazionale. Abbiamo chiesto di incentivare il ricambio generazionale attraverso un’assunzione ogni due uscite per prepensionamento». Tra un paio di settimane se ne saprà di più; le decisioni prese avranno decorrenza dal prossimo primo luglio e per i prossimi tre anni. 

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