Pesticidi durante l'allenamento, mamma ritira il baby calciatore a Colle Umberto

Colle Umberto, un mezzo agricolo ha irrorato i vigneti mentre i ragazzi erano in campo a pochi metri
«Io e altre madri abbiamo accusato subito un mal di gola che è durato fino a sera».

COLLE UMBERTO. Pesticidi spruzzati vicino al campo di calcio. Una mamma per protesta non fa allenare il figlio di dieci anni. Succede nel campo sportivo di via Roma a Colle Umberto. «Lunedi pomeriggio mi sono recata al campo per il consueto allenamento», racconta Tatiana, «e ho notato il mezzo agricolo che stava trattando il vicino vigneto. Ho deciso immediatamente di non fare partecipare mio figlio all'allenamento. Non me la sono sentita di lasciarlo lì. C'era un po' di vento e quindi ho pensato che le sostanze irrorate potessero arrivare fino al campo sportivo».

La donna ha fatto rientrare il bambino in macchina mentre lei è rimasta a discutere di questo fatto con le altre mamme che aveano raggiunto il campo sportivo. «In quei minuti abbiamo sentito tutte un bruciore improvviso a naso e gola» racconta. Una situazione che l'ha convinta a non retrocedere dalla sua decisione, nonostante l'allenatore avesse pensato di spostare i ragazzi nella parte del campo più lontana rispetto al vigneto trattato. La donna se n'è andata con il bambino non prima di aver informato il Comune di Colle Umberto di quanto stava accadendo, e il Comune ha fatto intervenire un vigile urbano. Ieri mattina la mamma si è recata municipio per riferire di persona l'episodio a cui ha assistito.

«Dal mattino ero praticamente barricata in casa, con le finestre chiuse», racconta, «perché attorno alla mia abitazione di Cappella Maggiore stavano irrorando i vigneti con i fitofarmaci. Arrivo a Colle Umberto e mi ritrovo la stessa situazione». La donna, che si era trasferita ad abitare da Colle Umberto a Cappella Maggiore, dopo poco tempo si è ritrovata la casa circondata da vigneti. «Quando assisto a questi trattamenti, non mi sento di condurre una vita normale, ritiro il bucato, mi chiudo dentro casa con i figli. Ho partecipato anche alle varie riunioni che organizzano i comitati, ascoltando ciò che dicono i medici. Purtroppo ho capito che i miei timori sono fondati». In settimana è previsto un altro allenamento della squadra di calcio. «Se dovesse esserci di nuovo il trattore in azione ritirerò nuovamente mio figlio dall'allenamento, senza alcun dubbio. Il bruciore che ho avvertito mi ha fatto capire che c'era un pericolo». L'irritazione alla gola dopo l'esposizione al trattamento, come dichiarato dalla donna e dalle altre mamme, è durata fino a sera. «Nessuno ci fa capire quanto danno possano provocare queste sostanze», conclude Tatiana. «Ho fatto questo gesto perché ci sia sensibilizzazione». Intanto si avvicina l'appuntamento della seconda Marcia contro i pesticidi, in programma domenica a Cison e Follina. Già migliaia le adesioni.

Argomenti:inquinamento

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso