Pestato fuori del bar, presi due albanesi

Per le botte all’avventore dell’Oste Goloso di Preganziol sono finiti ai domiciliari due ventenni incastrati dalle telecamere
Di Marco Filippi

PREGANZIOL. Due giovani albanesi di 20 e 22 anni si trovano agli arresti domiciliari per aver pestato, assieme a due complici italiani (questi ultimi solo denunciati) un ex cameriere di Preganziol, Massimiliano Biasotto, 40 anni, originario di Mazzorbo, nel Veneziano. La svolta nelle indagini è arrivata nei giorni scorsi, quando, dopo aver analizzato le telecamere della zona e aver completato l’audizione di numerosi testimoni, presenti nei pressi del luogo del pestaggio, i carabinieri hanno chiesto ed ottenuto dal giudice delle indagini preliminari la misura cautelare degli arresti domiciliari per i due albanesi che, la notte del 13 novembre scorso, con alcuni pezzi di legno e la gamba di un tavolino massacrarono di botte Biasotto, tanto che fu successivamente ricoverato all’ospedale di Treviso con un grave trauma cranico. Per entrambi l’accusa è pesantissima: lesioni volontarie gravissime. Stessa contestazione anche per due giovani italiani che parteciparono al pestaggio, anche se con un ruolo minore. Alla base dell’aggressione, oltre all’atteggiamento provocatorio di Biasotto, in preda ai fumi dell’alcol, anche una vecchia ruggine. Biasotto, infatti, alcune settimane prima, si era reso protagonista del danneggiamento dell’auto di un albanese, amico dei suoi due aggressori. Per i traumi subiti durante l’aggressione, l’ex cameriere è tuttora ricoverato, in serie condizioni, all’ospedale di Treviso.

La notte tra il 12 e il 13 novembre scorso, Biasotto aveva trascorso una parte della serata all'interno del bar l'Oste Goloso di Preganziol, davanti alla chiesa, e, secondo le testimonianze raccolte, alterato da sostanze alcoliche, aveva dato fastidio a diversi avventori. In particolare aveva provocato un cliente che stava giocando ai videopoker. Ma quest'ultimo non aveva reagito alle provocazioni. Temendo che la situazione degenerasse, i baristi avevano richiesto l'intervento dei carabinieri. I militari dell'Arma avevano effettivamente quietato gli animi, con il loro intervento. Ma, dopo che se n'erano andati, Biasotto aveva ripreso a provocare i molti clienti che si trovavano all'esterno del locale di via Roma. L'agguato era scattato verso l'1.30 della notte tra sabato e domenica dopo che il locale aveva già chiuso. Biasotto fu aggredito con inaudita violenza da quattro persone nella stradina privata che costeggia il bar e l'abitazione di un'anziana. Gli aggressori avevano anche usato pezzi di legno e la gamba di un tavolino del bar. Poi erano scappati prima che intervenissero sul posto nuovamente i carabinieri. Gli uomini del 118 trovarono Biasotto in fin di vita, una pozza di sangue e lo ricoverarono successivamente nel reparto di rianimazione del Ca’ Foncello.

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