«Pestato dal carabiniere durante un controllo»

MOGLIANO.
Preso a pugni e sbattuto con violenza contro il parabrezza dell’auto di servizio, tanto da subire la perforazione del timpano e crepare con la testa il vetro. Autore del gesto, sarebbe un carabiniere di Treviso impegnato nel pattugliamento di Preganziol assieme a un collega. In ospedale è finito I.M. 22enne incensurato moglianese di origini marocchine che stava passando la serata con l’amico P.B. 19 anni, ammanettato all’interno della macchina dei carabinieri a sua volta colpito alle ginocchia.
I due ragazzi, dopo quanto accaduto la notte di giovedì, hanno sporto denuncia-querela alla stazione dei carabinieri di Mogliano, contro il militare che li avrebbe colpiti entrambi, il giovane di origine marocchina con più violenza. I reati ipotizzati, che andranno verificati sulla scorta delle indagini in corso, sono omissione di atti d’ufficio, abuso, sequestro di persona e lesioni volontarie.
Dalla denuncia emerge il racconto fornito dai ragazzi della notte movimentata. I.M. attorno alle due, si trovava in auto con un amico con il quale da Mogliano dove risiede, si stava recando a Preganziol, per far tappa dal famoso venditore di panini che si trova a bordo strada. Il food truck era chiuso, pertanto i due ragazzi hanno fatto inversione a un distributore e si sono diretti in via Manzoni, alle piscine comunali, perchè I.M. doveva far pipì. È qui che sarebbero stati raggiunti dalla pattuglia che si trovava a Preganziol per la perquisizione.
Stando al racconto, uno dei due carabinieri, avrebbe sfilato il portafoglio dalle tasche del ragazzo, per poi colpirlo al volto più volte e, infine, prenderlo per la giacca e sbattergli la testa contro il parabrezza della macchina, crepando il vetro. «Stai zitto, ti potevo già sparare prima» le parole rivolte al giovane di origine marocchina, che chiedeva di poter abbassare il finestrino perché l’amico P.B., nel frattempo ammanettato dentro l’auto, non respirava bene per via dello shock.
Sul posto è arrivata un’altra pattuglie dei carabinieri, questa volta di Mogliano, che avrebbero aiutato i ragazzi in difficoltà e impedito che il militare continuasse a infierire. Ma anche pattuglie della polizia di Stato. Due ore di perquisizione – raccontano i ragazzi – per non trovare nulla. Stando a quanto riporta la denuncia, il carabiniere, senza mascherina, avrebbe picchiato il ragazzo con un guanto nero rinforzato.
I.M. è ricorso alle cure del Pronto soccorso: ne è uscito con un trauma cranico minore e un timpano perforato. Le famiglie dei due giovani, ricevute dai vertici della stazione dell'Arma di Mogliano per le denunce, chiedono giustizia e si sono affidate all’avvocato Antonio Alessandri, del foro di Venezia, per farsi difendere e far luce sull’accaduto. Il legale chiederà nelle prossime ore, anche il sequestro dell’auto dei carabinieri contro la quale sarebbe stato scaraventato il giovane e che ha riportato dei danni.
«Sono in corso accertamenti rigorosi e a tutto tondo sull’intera vicenda d’intesa con l’autorità giudiziaria» ha dichiarato l’Arma dei carabinieri «per fare massima luce su quanto denunciato». —
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