Pessina, sì alla proroga: velodromo al palo

spresiano. Secondo “sì” alla Pessina Costruzioni da parte del Tribunale di Milano: il 27 settembre è stata accolta la richiesta di proroga per la presentazione del piano di concordato preventivo per ulteriori sessanta giorni. Significa che Pessina, la società impegnata nella costruzione del velodromo di Spresiano, avrà tempo fino al 22 novembre per presentare un piano di continuità aziendale. Significa, al tempo stesso, che il cantiere del maxi impianto resterà ancora fermo, e continuerà ad accumulare ritardi su una tabella di marcia già compromessa dalle difficoltà finanziarie dell’azienda. Difficilmente i lavori riprenderanno prima del 2020 ammesso che poi, al momento del giudizio, il Tribunale dia il via libera al piano.
Non è l’unico fronte aperto per il colosso delle costruzioni. La base dei subappaltatori cerca di far valere i crediti vantati nei confronti di Pessina. È il caso, per esempio, della Edil Star, una delle aziende protagoniste del cantiere trevigiano, che ha dato mandato ai propri legali per quanto riguarda i mancati pagamenti della committente. In questo caso, si tratta di una somma che si avvicina ai 400 mila euro. «Con l’avvio delle procedure di concordato, tuttavia, la situazione si è congelata, così come qualsiasi pretesa nei confronti dell’azienda, e si attende la presentazione del piano industriale» spiegano i legali di Edil Star.
La richiesta di una proroga non fa che allungare i tempi e lo stallo. Era stata la Pessina a chiedere un supplemento di tempo lo scorso 16 settembre, in quanto, spiega il Tribunale, «il primo termine si era in gran parte consumato nel mese di agosto e una proroga avrebbe consentito il vantaggio di un migliore e più efficace espletamento del piano concordatario».
Il futuro dell’opera trevigiana è collegato al buon esito del piano. Il velodromo di Spresiano, infatti, è inserito nell’elenco di opere che Pessina si è detta intenzionata a portare avanti dopo la presentazione del piano. L’azienda, che a sede a Milano, si era aggiudicata nel dicembre 2016 il bando federale per la realizzazione nella Marca del primo velodromo italiano capace di ospitare Mondiali e, potenzialmente, un’Olimpiade. La posa della prima pietra ebbe luogo il 15 settembre 2018, ma già lo scorso luglio i lavori avevano accumulato sette mesi di ritardo. Ora l’ennesima frenata. —
Andrea De Polo
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso