Perquisiti casa e uffici del cognato di Fassa

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Altro colpo di scena nell’indagine della Guardia di Finanza di Milano che vede l’imprenditore di Spresiano Paolo Fassa, titolare dell’azienda di calcestruzzi Fassa Bortolo e in passato anche patron dell’omonima squadra di ciclismo, indagato assieme alla figlia Manuela, per frode fiscale e auto riciclaggio di 5 milioni.
perquisita la casa del cognato
Dopo l’arresto del suo fiduciario, Giuseppe Parodi, 70enne che stava fuggendo in Spagna, ieri i militari del nucleo di polizia economico finanziaria delle Fiamme Gialle di Milano, su delega dei pubblici ministeri Paolo Storari e Giordano Baggio, hanno effettuato perquisizioni a casa e nei due uffici a Treviso e nella Marca di Federico Nardi, cognato di Paolo Fassa. Nardi è tra gli indagati nell'inchiesta in cui Fassa e la figlia Manuela sono accusati di frode fiscale e auto riciclaggio dopo la scoperta di un sistema architettato per “nascondere” al fisco lo yacht di famiglia lungo 50 metri, con i relativi costi di mantenimento.
il sequestro dello yacht
Yacht che è stato sequestrato a gennaio. Nardi, che è il fratello della moglie di Fassa, è accusato di reimpiego di denaro di provenienza illecita, come Giuseppe Parodi, il fiduciario fermato nella notte tra sabato e domenica e ora agli arresti domiciliari. La somma che sarebbe stata riciclata ammonta a circa 5 milioni di euro - al netto delle provvigioni, di un milione, che sarebbero rimaste in tasca ai complici - denaro che, in seguito al pagamento da parte della Fassa Srl di false fatturazioni, sarebbe finito - come si legge nel decreto di perquisizione - alle società londinesi della famiglia dell'industriale intestatarie del maxi-yacht, il “Blanca”. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato carte e documenti contenuti nei computer. Nel frattempo, nella giornata di ieri, nel tribunale del capoluogo lombardo, è stato convalidato dal giudice delle indagini preliminari il fermo, eseguito nei giorni scorsi dal nucleo di polizia economico finanziaria della Finanza di Milano, di Giuseppe Parodi, accusato di reimpiego di capitali di provenienza illecita per circa 6 milioni di euro e ritenuto il fiduciario di Fassa.
fiduciario ai domiciliari
Lo ha deciso il giudice delle indagini preliminari di Milano Elisabetta Meyer, che ha disposto anche per il professionista gli arresti domiciliari, come chiesto dai sostituti procuratori della Repubblica Paolo Storari e Giordano Baggio. Il giudice nel provvedimento ha evidenziato che sussistono a carico di Parodi sia il pericolo di fuga (è stato bloccato dalla Finanza mentre, secondo l'accusa, stava per partire per le Canarie), che quelli di inquinamento probatorio e di reiterazione del reato. Ma l’inchiesta pare sia ancora solo all’inizio. —
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