“Periodo finestra” di 6 mesi la sfida della diagnosi precoce

La diagnosi precoce rappresenta le vera sfida per ridurre le complicanze legate ad Aids e Hiv. Ad oggi il periodo medio che intercorre tra il primo test e la scoperta dell'Aids è inferiore ai 6 mesi...
La diagnosi precoce rappresenta le vera sfida per ridurre le complicanze legate ad Aids e Hiv. Ad oggi il periodo medio che intercorre tra il primo test e la scoperta dell'Aids è inferiore ai 6 mesi per i soggetti che l'hanno contratta attraverso rapporti sessuali, mentre per l'84,7% dei tossicodipendenti il tempo medio tra il prelievo del sangue e la diagnosi supera i 6 mesi. Ci sono ancora margini di miglioramento, ma il risultato raggiunto ha permesso di abbattere la mortalità per Aids negli ultimi tre anni. «Nel Piano Regionale di prevenzione 2014-2018, ci occupiamo in particolare del problema dei “late presenter”, le persone che si accorgono troppo tardi di essere malate e vanno incontro a cure più lunghe e difficili che si potrebbero evitare, alti costi compresi, con l’attenzione preventiva garantita dal sistema sanitario veneto», evidenzia il governatore del Veneto Luca Zaia «da circa metà degli anni Ottanta ad oggi l’Aids è diventata una patologia un po’ dimenticata, anche grazie ai progressi della medicina, che via via l’hanno avvicinata a caratteristiche di cronicità, con un notevole calo della mortalità. Ciò nonostante il Rapporto ci segnala una malattia ancora presente e pericolosa».
(v.c.)


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