Per la Guardia di Finanza i primi casi già negli anni Novanta

La Guardia di Finanza sta indagando su una segnalazione anonima che mette in dubbio la validità dei titoli di bidelli e personale amministrativo assunti a scuola con diplomi falsi. Presentando...

La Guardia di Finanza sta indagando su una segnalazione anonima che mette in dubbio la validità dei titoli di bidelli e personale amministrativo assunti a scuola con diplomi falsi. Presentando diplomi falsi sarebbero riusciti ad essere assunti come bidelli o amministrativi in diversi istituti scolastici della Marca. Sarebbero diverse decine le persone, quasi tutti provenienti dalla provincia di Napoli e assunti durante gli anni '90, coinvolte nell'inchiesta della Guardia di Finanza che è partita grazie ad una denuncia anonima giunta al Provveditorato agli studi di Treviso. Tra le ipotesi di reato c'è anche quella di truffa ai danni dello Stato oltre a falso ideologico e falso materiale in atto pubblico. Intanto sta andando avanti da mesi un’indagine della Procura di Napoli sulle carte acquisite

in un istituto di Secondigliano sulla rete dell’assistenza, un presunto welfare illegale con i bus che dal centro cittadino portavano alunni provenienti da mezza Italia nel cuore della

Secondigliano Vecchia, che si

sta concentrando il filone di in-

dagini condotto per chiudere il

cerchio attorno al business dei

diplomi facili. Ma non ce n’è solo per la materia penale. In ballo ci sono anche questioni amministrative, destinate comunque ad avere un peso nella gestione del caso Voltaire: è infatti in corso una procedura che quasi certamente culminerà nella revoca del carattere paritario dell’istituto, un intervento destinato a pesare sull’appeal della scuola di Secondigliano. A Treviso invece la Guardia di Finanza sta indagando sul personale Ata che ha residenza, provenienza dalla provincia di Napoli. I dirigenti sono stati convocati all’ufficio scolastico provinciale. A una prima comunicazione urgente è seguito un lungo faccia a faccia con la richiesta di produrre non solo i curriculum vitae e i diplomi allegati del personale sospetto, ma anche le semplici istanze di quanti presentarono domanda di ammissione per ottenere il posto di lavoro o ancora di coloro che sono stati assunti dopo concorso di abilitazione. Decine di posizioni perché l’indagine riguarda sia i collaboratori scolastici, cioè i bidelli, sia personale amministrativo.

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