Per il dopo Zambon ecco le quote rosa

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Ultime ore di fuoco, a Valdobbiadene, per la presentazione delle liste. Un rebus risolto solo sul filo del traguardo, quando l’ultimo dubbio è stato dissipato: tra le cinque squadre in lista c’è anche quella di Rosy Gatto, alla guida di “Valdobbiadene per il Veneto”. Non avrà l’appoggio della Lega, che sabato pomeriggio aveva annunciato il ritiro della compagine della Gatto. Ritiro che i “registi” della lista (gli assessori uscenti Luigino Benotto e Antonio Zucchetto) avevano sempre smentito, e infatti ieri mattina la loro lista è stata regolarmente depositata in municipio. Rosy Gatto, architetto, è originaria di Ron di Valdobbiadene, e non ha precedenti esperienze amministrative. Sulla sua lista, non ci sarà il simbolo del Carroccio. Senza comunicazioni ufficiali, è uscito di scena anche l’attuale sindaco Bernardino Zambon, che avrebbe potuto ricandidarsi. Non ha (ancora) motivato le ragioni di una scelta che tutti davano per scontata, ma che è arrivata ufficialmente solo ieri mattina. Quando la lista che lo portò al successo nel 2009, la Civica Endimione, ha annunciato Fabio Callegaro come candidato sindaco (architetto classe 1966, assessore dal 2004 al 2009, poi consigliere). Zambon la appoggerà dall’esterno, così come il vice sindaco Pietro Giorgio Davì. Sarà una corsa elettorale in rosa. Oltre alla Gatto, ci sono altre due donne candidate sindaco, entrambe già consiglieri: Paola Corrado e Francesca Mion. La Corrado si era già candidata nel 2009, quest’anno correrà con l’appoggio (ma senza il simbolo) del Partito Democratico alla guida di Valdobbiadene 2020, un gruppo nato dall’omonima associazione culturale, attiva soprattutto nel campo della sostenibilità ambientale. Anche la Mion si presentò nel 2009, e quest’anno ripropone la sua civica Per Valdobbiadene, con un’età media molto bassa: 33 anni. L’altra lista “dei giovani” (età media 37) è quella di Luciano Fregonese (37 anni, ex presidente della Pro Loco), Nuova Civica Valdobbiadene. Liste legate da un duplice filo conduttore: il Prosecco, ricchezza (e simbolo) di Valdobbiadene, e la necessità di coniugare la sempre maggiore diffusione dei vigneti con la difesa dell’ambiente, sospeso tra la minaccia dei pesticidi e la candidatura a Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Andrea De Polo

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