Party abusivo, assolto il titolare

Castione. Era a processo per la festa danzante con 500 persone allo Special Movida di via Biagi 
DeMarchi Castione di Loria chiude il Movida
DeMarchi Castione di Loria chiude il Movida

LORIA. Giuseppe Bonaldo, gestore dello Special Movida di Loria, è stato assolto dall’accusa di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo e intrattenimento. Era finito nei guai in seguito ad un blitz avvenuto l’8 novembre 2015, quando si scoprì che in un piano del locale che l’imputato gestiva con regolare licenza per somministrare cibi e bevande era in corso uno spettacolo danzante, alla presenza di 500 clienti, con disk-jockey di cui, però, non aveva il necessario permesso. E ieri il tribunale di Treviso ha accolto la testi dell’avvocato Simone Guglielmin, assolvendo il titolare del locale perché il fatto è di particolare tenuità. Nessuna conseguenza penale dunque per il titolare del locale che aveva apprestato tutti i presidi per garantire anche l’intrattenimento musicale (oltre alla somministrazione di cibo e bevande, quale ristorante).

Quando la polizia ha fatto irruzione, nel locale sopra il ristorante c’erano oltre 550 persone che ballavano sulla musica suonata da un deejay tra luci strobo e nebbia fumogena. Per questo lo Special Movida di via Biagi a Castione di Loria, era stato chiuso 10 giorni e sempre per questo il suo titolare era finito a processo con l’accusa di avere aperto una sala da ballo senza disporre delle previste autorizzazioni e licenze.

Lo Special Movida è un locale molto noto nella Castellana, al piano terra c’è un apprezzato ristorante e al piano superiore, una terrazza adibita a birreria. A far finire nei guai il titolare, l’8 novembre del 2015, un’ispezione degli uomini della sezione di polizia amministrativa di Treviso. In quel momento nel locale c’era moltissima gente. Soprattutto nella sala superiore, dove era in corso una vera e propria serata danzante. La relazione degli agenti era stata chiara: in quella sala era stata allestita una discoteca con impianti elettroacustici, apparecchiature per il funzionamento di luci psichedeliche ed emissione di nebbia-fumo, controllate da una postazione per disk-jockey. Non solo, sullo stesso piano, era stato predisposto in una stanza a parte, un locale guardaroba. E la gente si stava divertendo a ballare.

Ora il tribunale ha stabilito che non c’era reato.

Giorgio Barbieri

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