Partono le fontane durante il mercatino Bancarelle annaffiate

Improvvisi sono partiti gli undici getti a innaffiare libri antichi, cornici, orologi, collanine, orecchini, poster, vestiti. Senza alcun preavviso ieri, poco dopo le 9, è entrata in funzione la fontana a raso di corso Mazzini. Solo che in mezzo e attorno ai getti alti due metri e mezzo c’erano le bancarelle del mercato mensile di “Cose ritrovate”. E quattro erano proprio in mezzo ai getti d’acqua.
reazioni e fuga
C’è chi ha reagito subito e ha cercato un telo per coprire gli oggetti, chi ha messo un paravento, chi è rimasto a bocca aperta mentre l’acqua bagnava tutto. È andata avanti per mezz’ora, poi sono intervenuti i tecnici del Comune a chiudere la fontana e la protezione civile ha dato una mano a recuperare quanto danneggiato mentre l’agente di polizia locale verbalizzava i danni subito dagli espositori. La espositrice che aveva libri sulla bancarella giusto in mezzo alla fontana ha fatto fagotto, ha caricato tutto in macchina e se ne è andata sconsolata. Stessa cosa ha fatto Silvia Scomazzon, arrivata da Bassano, che vendeva collane e orecchini: «Tutto rovinato – dice – e ora devo andare a casa senza aver incassato un euro». Appena più in là c’è la bancarella del padre, Mario Scomazzon: «Gli oggetti in ceramica non si sono danneggiati – afferma – ma ora devo verificare che danni hanno avuto gli orologi, le sveglie, il telefono vecchio, le cornici dorate di un paio di specchi, qualche costoso poster. È la seconda volta che succede qui, ma questa volta è durato a lungo». Appena più in là c’è Giorgio Caldato, da Treviso: aveva tutti libri sopra la bancarella, anche del ’700: «I danni sono tanti – spiega – in esposizione avevo libri del ’700, libri da collezionisti, manifesti dell’800, tanti sono stati danneggiati dall’acqua. Adesso devo fare i conti dei danni che ho subito».
Tecnici all’opera
Appena successo il guaio, in municipio si è tenuto un vertice di amministratori e tecnici per studiare il da farsi e vedere come risarcire i danni provocati agli espositori di “Cose ritrovate”, manifestazione organizzata dall’associazione “Il Mosaico” di cui è partecipe anche il Comune. Si tratta di una fontana il cui sistema è automatizzato, ma che evidentemente si sono dimenticati o non erano stati avvertiti di disattivare per la presenza della bancarelle. «Spiace molto per l’accaduto che ha coinvolto alcuni espositori – interviene il vicesindaco Elzo Severin – si stanno approfondendo le ragioni che hanno provocato il disguido e, al momento, non resta che porgere le nostre scuse ai soggetti coinvolti. Ci dispiace anche per tutte le persone che lavorano nel Mosaico che hanno sempre assicurato un’ottima collaborazione e capacità organizzativa. Abbiamo immediatamente indicato agli espositori coinvolti di fare una ricognizione per iscritto del materiale danneggiato in modo da poter far intervenire le coperture assicurative».
I rimborsi
«Siamo molto rammaricati per quanto è successo – aggiunge Enrico Santinon, presidente dell’associazione Il Mosaico – ed esprimiamo la nostra vicinanza agli espositori coinvolti e assicuriamo loro che i danni subiti saranno prontamente risarciti attraverso le coperture assicurative». —
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