Parco Sile, si sono dimessi il presidente Magaton e Coin

«Motivi di lavoro», assicura lui. Ma se il presidente (leghista, anche se ex An) del parco del Sile si dimette all’improvviso, a meno di quattro mesi dalla fine del mandato, col Carroccio squassato dalle bufere, inevitabile pensare ad altre ragioni politiche. Alberto Magaton, presidente del parco dal 2007 (succedette a Confortin, allora di area Pdl), consigliere a Vedelago, ribadisce che la tempesta sul Carroccio non c’entra. «Ho parlato col segretario provinciale Granello, non ho il tempo di star dietro a tutto, tra l’altro la Regione sta rivedendo la legge sui parchi». Sarà. Ma con lui si è dimesso dal direttivo dell’ente anche Dimitri Coin, bossiano doc, ex segretario di Stiffoni. Coincidenze? Ieri, nella Lega trevigiana, le dimissioni non sono state accolte proprio col sorriso. «Con i mezzi a disposizione abbiamo fatto miracoli», continua Magaton, «vedi l’ultimo progetto sulle piste ciclabili, da 3,7 milioni. E ricordo che prendevo 400 euro al mese, senza rimborsi».
Intanto, fibrillazioni e scintille, nel Carroccio, si registrano ovunque. Martedì, a Treviso, maggioranza sotto sull’eseguibilità della delibera per il terzo asilo nido. Mai accaduto, tanto più che pochi minuti prima la delibera era passata con 21 voti. Ma poi Iannicelli ha votato contro, chiedendo di prender tempo, mentre Chinellato era assente: solo 19 sì e bocciatura. Guarda caso, l’assessore al Sociale Michielon è l’altro leader della corrente cittadina di minoranza che fa capo al senatore Stiffoni, Chinellato è invece un big caneriani, mentre Iannicelli è un gentiliniano doc. Tutti ai Trecento, hanno fatto due più due. «Un bel messaggio in codice». Oops, in consiglio nella Ipab MauroCordato che ha gestito l’operazione «terzo asilo nido» siede Giancarlo Da Tos: stiffon-michieloniano pure lui. È dovuto uscire - per dovere - al momento del voto. Morale? Più che agli indizi, siamo alle prove. (a.p.)
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