Parco Sile, il caso Bucci alla Corte dei Conti

Esposto di Calesso: legittimi gli stipendi al direttore «sconfessato» da Zaia e Regione?

E adesso la posizione del direttore del parco del Sile, Stefano Bucci, finisce nel mirino della corte dei Conti. Il 14 agosto scorso il governatore Zaia , con un decreto, aveva dichiarato illegittimi alcuni atti dell’ente Parco, sancendo di fatto l’illegittimità della posizione del direttore stesso.

Luigi Calesso, esponente dell’associazione Un’altra Treviso, ma anche di Sinistra trevigiana, ha scritto alla Procura Regionale per il Veneto della Corte dei Conti, per chiedere di verificare «se si possano ravvisare nell'illegittimità della nomina dell'attuale direttore dell'Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile gli estremi del danno erariale per l'Ente per la somma pari allo stipendio ed agli altri emolumenti corrisposti all'attuale direttore dell'Ente stesso dal momento della sua nomina o della fine del periodo quinquennale per il quale sarebbe stata possibile una assunzione senza concorso pubblico».

L’esposto di Calesso prende le mosse dal provvedimento firmato da Luca Zaia, che rilevava tutti i vizi della posizione del direttore: non essendo vincitore di concorso, non avrebbe potuto esercitare la funzione per più di 5 anni: di qui la contestazione di Zaia, per il mancato rispetto da parte dell’Ente nella procedura di nomina dell'attuale direttore . ECalesso ricorda come il decreto del presidente della Regione rlvei le infrazioni sia all’articolo 18 delle legge regionale, sia l’articolo 57 dello stesso regolamento dell'Ente.

Bucci è stato nominato nel 2005 con una procedura di mobilità tra enti (era dirigente in un comune dell’hinterland), nomina peraltro mai deliberata dal Consiglio dell'Ente, ma solo dalla giunta, e non è mai stata limitata nel tempo (i fatidici 5 anni) «Più che un contratto - rileva Calesso – si configura come un’ assunzione a tempo indeterminato».

Il direttore, peraltro, costa all’ente circa 150mila euro l’anno : il suo stipendio si aggira sui 100 mila euro annui. E su questo profilo qui Calesso, nell’esposto, chiede se «lo stipendio sarebbe stato dovuto all'attuale direttore - a fronte dell'illegittimità della nomina, sia nel periodo in teoria lecito, i 5 anni, sia nel periodo successivo».

La nota di Calesso puntualizza come l’esposto alla corte dei Conti «si riveli una delle poche transitabili per tentare di fare chiarezza su una vicenda molto grave nella gestione di un ente pubblico nel territorio, tanto più di i fronte alla mancanza di trasparenza e di spiegazioni pubbliche di quanto sta accadendo all''Ente Parco: questa vicenda è il simbolo di quella Casta Padana che da anni si è letteralmente impossessata di amministrazioni locali, enti e società pubbliche». Non manca un attacco al Comune, che nell’ente ha ben 3 rappresentanti : uno, il leghista Erich Zanata, è il vicepresidente.

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