Anziano travolto e ucciso in bici a Crocetta, una 72enne rischia il processo

Udienza preliminare a carico della donna accusata di omicidio stradale. La vittima Pietro Bianchin morì in ospedale quattro mesi dopo l’incidente

Marco Filippi
I carabinieri mentre rilevano l’incidente in via Erizzo a Crocetta
I carabinieri mentre rilevano l’incidente in via Erizzo a Crocetta

Morì quattro mesi dopo l’investimento di un’auto in centro a Crocetta. Ora, per quell’incidente, la procura della Repubblica di Treviso ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio stradale dell’automobilista Anna B., 72 anni di Crocetta (difesa dall’avvocato Paolo Salandin).

Martedì mattina, l’udienza preliminare davanti al giudice Cristian Vettoruzzo è stata rinviata al marzo del prossimo anno per una questione prettamente tecnica. La vittima è Pietro Bianchin, 75 anni del posto (i cui famigliari si sono costituiti parte civile con l’avvocato Marcello Stellin).

L’anziano era stato colpito dallo specchietto laterale di una Fiat 500, condotta dalla donna ed era caduto rovinosamente a terra battendo la testa sull’asfalto. Le sue condizioni erano apparse subito gravi tanto che fu ricoverato nel reparto di rianimazione del Ca’ Foncello.

L’anziano, in sella alla sua bicicletta elettrica, stava andando verso il centro di Crocetta lungo via Erizzo, la strada provinciale che attraversa il paese.

Era all’altezza all’incirca della gelateria che si trova dopo il semaforo dell’incrocio che porta a Ciano. Alle sue spalle stava arrivando una Fiat 500 condotta da una donna.

Nel superare il ciclista, la macchina lo aveva urtato con lo specchietto laterale, il 75enne aveva perso l’equilibrio ed era caduto battendo la testa. L’uomo riportò un gravissimo trauma cranico e perse molto sangue. Dato l’allarme, sul posto arrivarono l’ambulanza e l’automedica.

Sul posto erano intervenuti i carabinieri che avevano eseguito i rilievi e messo sotto sequestro macchina e bicicletta. A Crocetta Bianchin era molto conosciuto in paese: sposato e con figli, in passato era stato anche amministratore comunale e, non appena si era diffusa la notizia di quanto avvenuto, erano rimasti tutti molto colpiti. Il gravissimo incidente pose l’interrogativo sulla pericolosità di via Erizzo, soprattutto per i ciclisti in transito.

Alla morte di Bianchin, il 4 marzo del 2024 la procura aprì un fascicolo per omicidio stradale, iscrivendo il nome dell’automobilista di Crocetta nel registro degli indagati.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso