Paolo conquista le tre stelle della Michelin

Lo chef suseganese lavora al “Lasarte” di Barcellona. È il nono italiano a cui va il riconoscimento
Di Cristiana Sparvoli
BARCELONA 23 DE NOVIEMBRE DEL 2016 EL RESTAURANTE LASARTE DE MARTIN BERASATEGUI OBTIENE SU TERCERA ESTRELLA MICHELIN ES EL PRIMER RESTAURANTE DE BARCELONA CON TRES ESTRELLAS MICHELIN EN LA FOTO APARECEN EL CHEF PAOLO CASAGRANDE JEFE DE COCINA Y MARTIN BERASATEGUI FOTO DE MONICA TUDELA
BARCELONA 23 DE NOVIEMBRE DEL 2016 EL RESTAURANTE LASARTE DE MARTIN BERASATEGUI OBTIENE SU TERCERA ESTRELLA MICHELIN ES EL PRIMER RESTAURANTE DE BARCELONA CON TRES ESTRELLAS MICHELIN EN LA FOTO APARECEN EL CHEF PAOLO CASAGRANDE JEFE DE COCINA Y MARTIN BERASATEGUI FOTO DE MONICA TUDELA

SUSEGANA. Si può, a pieno titolo, affermare che sia il nono "tre stelle" italiano incoronato dalla Guida Michelin 2017. Lo chef Paolo Casagrande di Susegana, 37 anni il prossimo 28 dicembre, però il suo straordinario talento ai fornelli non lo esprime in patria (come gli altri otto eccellenti colleghi connazionali), bensì in Spagna, o meglio in Catalogna. Infatti, Casagrande (non è un figlio d'arte, poichè i genitori sono entrambi infermieri) è lo chef del Lasarte, uno dei più noti ristoranti di Barcellona che attira gourmet da tutto il mondo, e la "Michelin" iberica edizione 2017 gli ha assegnato il massimo riconoscimento delle "tre stelle" (in Veneto se ne fregia solo Massimiliano Alajmo delle Calandre). Alla presentazione della guida, Martin Berasategui, storico chef a tre stelle a Lasarte poco fuori San Sebastian nei Paesi Baschi, ha fatto indossare al giovane collega trevigiano la giacca di chi è entrato nell'Olimpo. Quella che molti cuochi della nuova generazione rincorrono e pochissimi ottengono. Casagrande a Barcellona è l'alter-ego di Berasategui nel ristorante catalano e ultimo chef italiano a ricevere l'ambitissimo tris stellato, il secondo ad averlo conquistato all'estero nel 2016/17, assieme al bergamasco Umberto Bombana che lavora all'Otto e Mezzo di Hong Kong. Berasategui, grazie alla collaborazione del talentuoso Paolo, è il primo chef iberico (e basco) a vantare due ristoranti tristellati. Dopo la casa madre di Lasarte, nei Paesi Baschi, la guida Michelin fa salire al top anche il "figlio" di Barcellona. Paolo Casagrande si è diplomato una ventina di anni fa all'istituto alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto e subito ha trovato impiego nelle cucine di ristoranti. Ricordando gli anni della gioventù, intervistato nel sito di "Identità Golose" (il meeting internazionale degli chef ideato da Paolo Marchi, che lo ospiterà il prossimo febbraio a Milano), così racconta: »Ero un ragazzo discolo, facilmente rientravo a casa alle 6 del mattino, ma alle 8.30 ero sul pezzo, al lavoro, che è poi quello che conta». Papà Lorenzo e mamma Grazianella hanno di che festeggiare a Susegana, insieme a tutta la grande famiglia . «Tutti noi Casagrande occupiamo cinque case con il giardino in comune, ogni pretesto era buono per mangiare tutti assieme. C’era la domenica della piadina, poi quella della risottata e così via. Quando ero ragazzino sedevamo in 35; adesso che ci sono fidanzate, mogli e mariti, nipoti superiamo la cinquantina» racconta ancora Paolo. Che afferma di avere appreso la passione per padelle e mestoli osservando da bambino (a cui non piaceva molto studiare) le nonne e le zie, mentre preparavano da mangiare. Il padre lo incoraggiò ad avvicinarsi alla pratica della cucina e di sicuro ci vide giusto. Visto lo staordinario traguardo raggiunto. Oggi a sostenerlo c'è anche la moglie Cristina, spagnola. La carriera di chef Casagrande si è svolta principalmemnte all'estero: nel 1998 era in Inghilterra, poi in Francia, da Alain Solivérès che nel 2003 gli suggerì la Spagna e il grande Berasategui. Dopo avere preso un treno per San Sebastian, Paolo è da tredici anni accanto alla famiglia dello chef catalano, che per quattro anni e mezzo lo inviò a seguire un nuovo progetto a Tenerife, l’Abama Hotel, prima di riportarlo in terraferma a Barcellona, affidandogli la seconda ammiraglia di famiglia. Casagrande confessa: «Sono felice del lavoro che faccio, posso arrivare la sera a sentirmi stanchissimo ma mai stufo. Mi sento fortunato perché la mia passione e il mio lavoro coincidono, senti la fatica in modo diverso. Più leggero». E sottolinea: «La terza stella di certo è più di Martin che mia, ma soprattutto è di tutti coloro che lavorano con noi, dai lavapiatti ai fornitori. Avrò ricevuto più di mille messaggi e a chi è coinvolto direttamente con noi ho sempre risposto che il merito è loro, di chi crede e lavora con noi». La Spagna è la sua seconda casa per ora (vorrebbe fortemente un suo ristorante in patria, ma non c'è nulla all'orizzonte ancora), ma Paolo Casagrande ha sempre la ristorazione italiana nel cuore. Tra i posti più amati c'è la Locanda Marinelli a Colle San Martino, tra i colli del prosecco.

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