«Paga o divulgo i filmati hard di tua mamma»

Truffatore condannato. In altri casi si era spacciato per capitano di Marina
Filmati osé al centro del caso
Filmati osé al centro del caso
 
PAESE.
Aveva messo nel sacco due famiglie con una serie di raggiri uno più paradossale dell'altro: nell'ultimo aveva costretto la nipote della convivente a sganciare 2.700 euro per evitare la diffusione di un filmato che ritraeva la zia in atteggiamenti intimi con l'ex compagno. Ma ieri alla sbarra davanti al giudice Marco Biagetti, Vincenzo Traino, 53enne di Termoli, è stato condannato. Quello del filmato sexy è solo uno dei raggiri che Traino tra il 2008 e il 2009 aveva messo in atto ai danni di due famiglie di Paese. Truffe paradossali e quasi troppo evidenti per cascarci, come ha tentato di sostenere l'avvocato dell'imputato Pretty Gorza, ma che alla fine hanno fatto cadere nella rete di Traino ben 5 persone e gli hanno fatto intascare quasi 11 mila euro. Nella prima si era fatto consegnare dalla nipote della convivente migliaia di euro per evitare che l'ex compagno della zia diffondesse filmini hard in cui ritraevano l'ex coppia in atteggiamenti molto intimi. La giovane consegnò i soldi al Traino senza nemmeno verificare la veridicità delle sue affermazioni. Nelle seconda invece Traino, spacciandosi per un capitano di fregata della Marina militare promise al nipote della convivente e ad un suo amico, entrambi atleti, di farli entrare nel gruppo sportivo della Marina militare. La classica spintarella che i due giovani hanno pagato molto cara: 3700 euro uno e 1200 euro l'altro, per fantomatici pernottamenti in albergo, documentazione e divisa militare necessari per entrare nel gruppo sportivo militare. Senza ottenere poi nulla di tutto ciò, tantomeno l'ingresso nel gruppo sportivo. Nell'ultima truffa aveva promesso ad un imprenditore della zona, sempre spacciandosi come capitano, di consentirgli di attivare dei corsi di formazione antincendio per il personale marittimo. Per questo si era fatto consegnare 500 euro per le pratiche oltre a 1.400 euro di televisori e proiettori necessari per allestire le aule per i corsi. Il pm ha chiesto una condanna a 1 anno e 1 mese il giudice ha deciso per il doppio, 2 anni e 2 mesi. (s.g.)

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