Paese, un sms troppo zelante Capogruppo della Lega giubilato

Il commercialista Luca Girotto «degradato» da socio sostenitore e cancellato dalle liste degli iscritti Sotto le ceneri covano antichi dissapori e un sindaco considerato troppo vicino all’ala di Tosi

PAESE. Luca Girotto, commercialista, 42 anni, capogruppo della Lega a Paese, è stato «espulso» dal Carroccio. Non è in discussione il suo ruolo consiliare a villa La Quiete, ma Girotto lo farà ora da indipendente.

La decisione, che ha già creato un terremoto nel partito – anche per la situazione oggettive che si viene a creare in uno dei feudi leghisti in un hinterland trevigiano ad alto tasso di centrosinistra – è stata adottata dal direttivo provinciale della Lega, su indicazione del consiglio nathional (regionale) di Padova. Girotto è stato formalmente cancellato dalla liste dei sostenitori della Lega. Sostenitore è il primo grado di adesione al Carroccio (si versano 10 €) l livello superiore, che più conta, è militante, cui si arriva solo con una cooptazione.

Cos’ è accaduto? Girotto paga un sms «duro» inviato a sostenitori e militanti alla vigilia della manifestazione federale di Bologna con Salvini, Berlusconi e tutto il centrodestra. Il capogruppo aveva chiamato a una partecipazione massiccia, facendo capire che solo chi avrebbe potuto in qualche modo «giustificare l’assenza con validi motivi» avrebbe evitato sanzioni o misure disciplinari.

Un «entusiasmo» e una chiamata alle a armi che il partito non ha gradito, tanto più che ha creato non poco subbuglio in tutte le province del Veneto, e non pochi imbarazzi fino ai vertici del partito. C’è chi dice che la punizione, senza dubbio severissima, sia in proporzione all’irritazione dei vertici per un sms che dava un immagine «molto militare» del partito, con metodi che non corrispondono alla realtà.

Ma c’è chi fa notare come Girotto paghi in realtà antiche tossine interne. L’anomalia di un ruolo di capogruppo coperto da un sostenitore, quando gli altri consiglieri sono tutti militanti; o i diversi incarichi assegnati negli enti. Non ultimo, lo sconcerto di molti militanti di Paese, che non hanno gradito l’invito giunto da un (semplice) sostenitore. Infine, c’è chi ricorda come Girotto , designato dalla sezione come potenziale candidato alle regionali, fosse poi stato sostituito, dall’alto, con Stefano Busolin, ex assessore provinciale e ora presidente di Ascotrade. E in molti sostengono che su Paese, adesso, lo scontro interno al partito sia rovente. Magari perché al sindaco Pietrobon molti non perdonano il feeling con Tosi...

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