Paese, il quartiere fantasma nell’ex fabbrica di bombe

Castagnole, i pochi abitanti dell'area ex Simmel protestano per il degrado della lottizzazione. Doveva ospitare metro, teatri e università: è in preda a abbandono e sporcizia 

PAESE. Palazzi vuoti, telo di cantiere ovunque, marciapiedi sconnessi, pozzetti pericolosamente aperti, segnali stradali forati da proiettili e un'enorme voragine lasciata dove una decina di anni fa era posata una gru. É il quartiere fantasma nato nell’area ex Simmel di Castagnole di Paese, una fabbrica di munizioni chiusa alla metà degli Anni Novanta. Varato nel 2003 in pieno boom immobiliare, il progetto - adottato da un Piano integrato di riqualificazione urbanistica edilizia ambientale – si è letteralmente schiantato contro la crisi del mattone. La promessa di creare nella «Treviso 2» un quartiere modello – residenziale, commerciale, direzionale, scolastico – si è trasformata in autentica croce per gli abitanti che, allettati dai «rendering», avevano deciso di acquistare le unità immobiliari. Altro che le promesse piscine, teatro, metro di superficie e addirittura sede universitaria: l’enorme area - quasi 450 mila metri quadrati ed oltre 550 mila metri cubi fabbricabili – è oggi un autentico quartiere fantasma.

Gli abitanti ne denunciano il degrado e chiedono al Comune di farsene carico. A camminare fra l'erba alta l'impressione è proprio quella che una bomba sia piovuta davvero. Novantadue le unità immobiliari costruite, diciannove quelle occupate da altrettante famiglie: tutto il resto è vuoto, facile nido di pipistrelli, colombi e barboni di passaggio. «Emerald» e «Treviso Due» sono le società coinvolte nella riqualificazione dell'ex Simmel: la prima è fallita e la seconda, a sentire gli abitanti del residence Ai pittori, ex Green village, non si ha notizia nemmeno cercandola col lanternino. E a far accendere gli animi dei cittadini di Castagnole è proprio questo: se non possiamo parlare noi con le società, perché non lo fa il Comune? «Compromesso» è la parola chiave dell'interpellanza che è stata presentata giovedì al consiglio comunale da parte del Movimento Cinque Stelle. Una mediazione, quella richiesta dal consigliere pentastellato Loris Tosello, che il Comune dovrebbe raggiungere con le ditte coinvolte, essendo un interlocutore qualificato. Il Comune, tuttavia, appoggia una tesi diversa. L'ex Simmel è di proprietà privata di Emerald e Treviso Due: cari residenti, rivolgetevi a loro. Ma i condomini insistono: il Comune provveda a mettere in sicurezza delle aree che, data anche la vicinanza dell'asilo comunale «Il giuggiolo», appaiono sempre più pericolose.

Marco Beltrame, che abita in uno dei tre condomini completati, spiega: «Di notte assistiamo a un via vai continuo di prostitute e drogati», spiega indicando una siringa abbandonata in mezzo all'erba: «Non ci sentiamo liberi di far correre sul prato i nostri bambini». Dietro la scuola materna comunale, un angolo cieco: «Potremmo pensare di piazzarci un letto, tanto qui nessuno vede nulla» ironizza Marco Maso, un secondo residente, indicando fazzoletti e preservativi abbandonati a pochi metri dall'ingresso dell'asilo nido. Certo, le telecamere sono state posizionate: «Peccato che non sia chiaro quando il materiale venga visionato, senza contare che fra pochi mesi, quando gli alberi cresceranno, copriranno completamente la visuale» raccontano i condomini, che in più occasioni hanno pizzicato i soliti ecovandali a gettare sacchi di immondizia. O, ancora, nel buco lasciato dalla gru di Treviso Due. Circondata da qualche asse di legno marcia, si apre la voragine che prima ospitava il mezzo e che oggi ospita sacchi della spazzatura e ratti. L'illuminazione c'è, ma è poca. «Il Comune ha fornito dei lampioni, che vengono accesi regolarmente» spiegano i residenti: «Ma non basta: per illuminare zone buie e per poter uscire la sera in sicurezza, abbiamo dovuto acquistare dei fari di tasca nostra. Chiediamo la messa in sicurezza dell'area, di poterci muovere senza paura».

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