Paese, il caso Casteller arriva in consiglio

PAESE. Dopo le esternazioni fatte dalla maggioranza del consiglio comunale di Paese, anche l'opposizione ha deciso di prendere posizione sulla bufera mediatica che ha travolto l'istituto comprensivo...

PAESE. Dopo le esternazioni fatte dalla maggioranza del consiglio comunale di Paese, anche l'opposizione ha deciso di prendere posizione sulla bufera mediatica che ha travolto l'istituto comprensivo Casteller e la dirigente Paola Rizzo. Ieri pomeriggio, alle 15, gli esponenti del gruppo Pd hanno depositato un'interpellanza con cui chiederanno al consiglio comunale di Paese, durante la prossima seduta, di giustificare le ingerenze dell'amministrazione nei confronti della scuola media, accusata da alcuni genitori di aver usato un atteggiamento "dittatoriale" e di scarsa comunicazione nel proporre, nell'ambito del Progetto solidarietà, un incontro con due migranti. L'uno afghano, l'altro nordafricano, entrambi muniti di regolare permesso di soggiorno.

Che molti a Paese non avessero gradito le accuse mosse alla dirigente Rizzo dal sindaco Francesco Pietrobon, dall'assessore Katia Uberti e dal capogruppo della Lega e papà di un alunno di seconda media, Luca Girotto, era chiaro già da alcuni giorni. «Riteniamo che i partiti debbano rimanere fuori dai programmi della scuola», comunicava il Partito Democratico di Paese dalla propria pagina Facebook: «Gli insegnanti non possono essere obbligati a rinunciare ai loro programmi e i ragazzi non possono essere utilizzati per strumentalizzazioni meschine utili solo a propagande politiche».

E se in soli due giorni #iostoconiccasteller, il banner aperto dall'istituto comprensivo, ha raggiunto venti attestazioni di solidarietà e la bacheca piazzata nell'atrio della scuola media di viale Panizza ha raccolto le manifestazioni di vicinanza anche dalle scuole della Sicilia, non meraviglia sapere che anche le Rsu Cgil e Uil in forze presso la scuola media di Paese si sono espresse sulla vicenda. «La politica che viola la libertà d'insegnamento e che tenta di imbavagliare argomenti di attualità scomoda sta riportando questo paese ai tempi più bui della nostra storia: una vergogna immane», scrivono Salvatore Passaro, Nadia Cesaro e Alessandro Cavallaro. E concludono: «Difendiamo la libertà d'insegnamento e porgiamo solidarietà piena alla dirigente Rizzo».

Federica Giustiniani

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