Padernello no, Morganella sì: il caos cave

Sei anni fa la Regione bocciava una identica domanda per scavare a 29 metri di profondità. Ora autorizza Ponzano
Federico Cipolla

Alla cava di Padernello no, alla Morganella di Ponzano sì. Fattispecie pressoché identiche, eppure la Regione le ha trattate in modo diametralmente opposto. La prima ha ottenuto parere contrario dalla Commissione Via regionale, e non è stata autorizzata, la seconda invece ha ottenuto il “si” dei commissari, seppure a maggioranza; voto che, dopo sei anni, ha portato il 31 dicembre scorso la Regione a firmare il decreto per autorizzare l’approfondimento degli scavi a - 60 metri. E se qualche malfidente pensasse che magari la diversità di trattamento dipendesse dalla proprietà, verrebbe subito smentito, visto che entrambe le cave all’epoca della Via erano della Biasuzzi (la Morganella anche di altri due soci, Superbeton e Calcestruzzi, mentre da un paio di anni Biasuzzi ha venduto la sua quota). Un’applicazione “ad intermittenza” della legge sull’attività di cava, l’ha definita il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni, che con i colleghi dell’opposizione ha già presentato un’interrogazione, chiedendo spiegazioni alla giunta. «Il rispetto della legge sulle cave del 1982 vale, giustamente, per stoppare l’ampliamento di quella di Padernello a Paese mentre viene snobbato per la Morganella. È l’ennesimo indizio di qualcosa che non quadra sull’intera vicenda e su cui la giunta Zaia continua a non dare risposte», sostiene Zanoni. I casi come detto sono quasi identici. Il parere negativo all’approfondimento fino a 55 metri della cava Biasuzzi a Padernello della Commissione regionale Via fu motivato con il mancato rispetto delle prescrizioni previste dalla legge del 1982: la profondità massima raggiungibile sulla base dei calcoli preliminari effettuati dalla sezione Geologia e Georisorse (è un rapporto tra superficie e profondità) era infatti di 29,30 metri. La giunta prese atto del doppio parere negativo della Via, a settembre 2014 e marzo 2015, e l’ampliamento venne bloccato. Per la Morganella lo stesso rapporto applicato alla cava di Padernello limita la profondità a 43 metri, ma è stata autorizzata ad arrivare a -60 metri. «Perché stavolta la Commissione si è espressa favorevolmente, sebbene non all’unanimità, sia ad aprile 2013 che a marzo 2015?», conclude il consigliere del Pd Zanoni. «Vogliamo conoscere i motivi alla base della deroga, se ci sono situazioni analoghe in Veneto o se è un provvedimento ad hoc per la cava Morganella. È però inquietante vedere come la Regione e la relativa Commissione Via abbiano applicato a intermittenza la stessa legge, per approvare o bloccare due progetti identici, ricadenti nel medesimo comune (la Morganella per il 15%, è in territorio di Paese) ed esaminati addirittura nella stessa seduta». —

Federico cipolla

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