Pace dopo il Tar «Collaboriamo e rendiamo Oderzo una città più bella»
ODERZO
«Ora dobbiamo recuperare il tempo perso, e dobbiamo farlo insieme. C’è un programma di opere e interventi per abbellire il centro storico». A mettere nero su bianco il progetto su cui Comune e Ascom potrebbero collaborare dopo la pronuncia del Tar veneto sul Put è Vincenzo Artico, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, che vuole ripartire dai fatti: il Comune ha in mano il lavoro svolto da Paola Viganò, architetto che insegna allo Iuav. È stata lei a immaginare il futuro di intere porzioni di Oderzo: piazzale Europa, l’area del Gattolè e quella di via Mazzini.
L’amministrazione comunale per il momento non mostra le carte, ma a breve si metterà al lavoro per trasformare quelle visioni in progetti: «Realizzeremo alcuni progetti attuativi basandoci sulle sue proposte. In questo momento non possiamo progettare tutte le idee che ha sviluppato, ma ci concentreremo su quelle più fattibili», afferma Artico.
Gli interventi si dovranno sposare col Put (potrebbe essere realizzata la pista ciclabile sul lato meridionale di via D’Annunzio, almeno fino all’incrocio con via degli Alpini) e col piano di eliminazione delle barriere architettoniche: «Ad esempio, il passaggio pedonale di via D’Annunzio verrà rialzato proprio in ottemperanza al Peba», prosegue il vicesindaco. La partita verrà gestita anche dal manager del distretto del commercio, che deve immaginare il futuro della città e delle sue attività. Albino Rui sarà la figura di riferimento, quella che potrà assicurare il dialogo fra tutte le forze in campo: «La riqualificazione degli spazi pubblici e il completamento del piano sulla Oderzo ciclabile sono obiettivi che vogliamo realizzare con la collaborazione di tutti», assicura Artico. L’Ascom deciderà nelle prossime settimane se accettare l’appello del Comune, come vorrebbe il suo presidente Rino Rinaldin. —
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