Otto mesi di attesa per la visita al cuore all'Usl 2 di Treviso

TREVISO. L’impegnativa per una visita cardiologica risale all’ottobre 2018, ma l’appuntamento gli è stato fissato per martedì 23 luglio. Quasi otto mesi dopo. «Dovrei controllare il mio cuore con regolarità, ogni sei mesi, così mi ha detto il dottore. Ma questa volta l’attesa è stata davvero lunga e travagliata», racconta F.B. paziente 70enne di Treviso, affetto da cardiopatia ipertensiva, alle prese con una richiesta per effettuare la visita cardiologica e l'elettrocardiogramma ancora inevasa.
La storia. Lo scorso autunno l’uomo si era rivolto al Cup dell’Usl 2 per prenotare gli esami di routine, viene inserito in una lista di “pre-appuntamento” ma da allora non ha più nessuna notizia. «Nessuno mi ha più richiamato e per di più sono stato poco bene. Nel novembre 2018 ho accusato un disturbo al cuore, allora il medico di base mi prescriveva urgentemente un controllo. Ho dovuto fare degli accertamenti, 82 euro per averli subito, me la sono messa via e ho pagato. Sulla salute non si scherza» aggiunge il paziente. Il silenzio da parte dell’azienda sanitaria trevigiana prosegue anche nei mesi successivi.
Si arriva il 13 maggio 2019, sette mesi dopo il primo contatto con il Cup avvenuto nell’ottobre 2018. F.B. decide di chiamare per sollecitare la prenotazione. «Ottengo delle risposte vaghe, allora vado di persona all’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Usl 2. Anche lì mi dicono di attendere ma non risolvo nulla» racconta. La situazione si sblocca pochi giorni fa: lo scorso venerdì F.B. ottiene l’appuntamento per martedì prossimo a Motta di Livenza dove solitamente esegue gli esami di controllo.
Liste d'attesa. Interpellato sulla vicenda il direttore generale dell’Usl 2 annuncia l’avvio di un’azione d’urto per abbattere le liste di attesa della Cardiologia. Un intervento accordato insieme alla Regione. «Il dottor Mantoan ha dato il via libera al potenziamento della nostra offerta cardiologica: abbiamo acquistato oltre 1.600 prestazioni di cui 396 visite al San Camillo, altre 396 alla Casa di Cura di Monastier e 850 in libera professione aziendale come Usl 2», sottolinea il dg Francesco Benazzi. «Entro settembre ridurremo le liste di attesa, questo è l’obiettivo che ci siamo prefissi» aggiunge il manager della sanità trevigiana.
Le attese. Non è un mistero: uno dei reparti maggiormente in affanno per mancanza di professionisti e crescente aumento di prestazioni “non urgenti” direttamente collegate all’invecchiamento della popolazione è proprio la Cardiologia. Si fa sempre più fatica a reperire cardiologi, i concorsi quando non vanno deserti, vedono pochissimi candidati. Un problema che tocca da vicino l’unità diretta dal dottor Carlo Cernetti al Ca’ Foncello, ma anche le strutture di Castelfranco e Montebelluna.
L’iniezione di prestazioni aggiuntive coinvolge anche altre specialità con appuntamenti estesi anche nei giorni festive e in orario serale. Qualche esempio? Da dicembre 2018 a maggio 2019 Treviso ha effettuato: 560 mammografie, 500 raggi al rachide, 488 prelievi di sangue e 446 infusioni di terapia in orario non convenzionale. Nel distretto di Pieve grande attenzione è stata riservata ai test immunologici per sangue occulto nelle feci (ben 411), in aggiunta a 264 ecografie ostetrica, 165 prime visite ostetriche e 151 cardiotocografie.
Nell’Asolano ben 180 visite ostetriche, 120 ecografie, 108 cardiotocografie e 98 eco(color)doppler, 39 radiografie del torace. Inoltre, per garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea) rimanendo entro lo standard del 95% di rispetto delle tempistiche, l’Usl 2 ha rafforzato anche i richiami nel weekend per smaltire le visite pre-operatorie in regime di day surgery, per le branche di Oculistica, Ortopedia e Cardiologia.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso