Ortopedia, a Montebelluna 1.500 in lista d’attesa: interventi anche al sabato

MONTEBELLUNA «A tutt’oggi non sono ancora stata chiamata per il preoperatorio e sinceramente spererei di essere chiamata quanto prima, mi ritrovo a casa in malattia e a oggi non sono in grado di rientrare in quanto più i giorni passano e il dolore è sempre più intenso e mi impedisce sempre di più di svolgere attività quotidiane»: è un passo di una mail che una dipendente dell’ospedale, affetta da tendinosi calcifica da un paio di anni, ha scritto al primario dell’ortopedia del San Valentino, Michael Memminger, per chiedere che possano sistemare la sua spalla al più presto possibile per poter tornare al lavoro.
È un esempio che il Pd prende come spunto per chiedere alla Regione Veneto di potenziare gli organici ospedalieri per diminuire le liste d’attesa. «All’incirca 1.500 cittadini aspettano un intervento ortopedico presso l’ospedale di Montebelluna.
Questo è il numero di persone che da tempo sono in lista di attesa e che soffrono per le problematiche che hanno richiesto un’operazione – denunciano i consiglieri Davide Quaggiotto e Silvio Tessari – Questo è un problema molto grave che causa gravi disagi ai cittadini: nel periodo che precede l’operazione continuano ad avere dolori e vedono compromessa la loro normale vita quotidiana, spesso questa impossibilità di operarsi nei tempi previsti prevede aggravamenti del loro stato di salute oltreché del loro stesso infortunio subito. Il tempo di risposta obbligata indicato nelle prescrizioni è sistematicamente raddoppiato, triplicato e anche quadruplicato, per carenza di sale operatorie e medici».
E proprio tale questione sarà una delle prime interrogazioni a Zaia che presenterà il consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni, appena sarà insediato il nuovo consiglio regionale. «La testimonianza di quella donna – aggiungono i vertici montebellunesi del Partito democratico – è la conferma di una situazione critica della sanità nel Veneto, dove c’è una carenza di medici perché vengono pagati meno che in tutte le altre 19 regioni e si fanno concorsi a tempo determinato anziché indeterminato».
Per la specifica situazione di ortopedia al San Valentino c’è anche da aggiungere che, con l’arrivo di Michael Memminger, considerato un luminare del settore, sono aumentate le richieste di sottoporsi a intervento a Montebelluna. Ma c’è anche altro. «Teniamo conto – spiega il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – che tutta la traumatologia del distretto di Asolo dell’Ulss 2 è stata concentrata a Montebelluna. E ci sono da aggiungere i tre mesi di lockdown che hanno bloccato tutto tranne le urgenze. Poi la presenza di Memminger richiama pazienti da tante altre Ulss. Stiamo riprendendo ora in mano le liste di attesa per cedere di eliminarle progressivamente ma la svolta ci sarà a novembre quando avremo ulteriori anestesisti e quindi potrà essere aumentata l’attività della sala operatoria. Quando avremo nuovi anestesisti e nell’Ulss 2 sono arrivate dieci domande, apriremo la sala operatoria di ortopedia anche al sabato dalle 8 alle 20 per protesi e traumatologia e così ci saranno interventi da lunedì al sabato e sarà possibile dare un taglio alle liste d’attesa». —
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso