«Opere Pie, un baluardo di legalità»

PEDEROBBA
Un plauso corale al comportamento del consiglio di amministrazione delle Opere Pie d’Onigo, che ha stoppato due imprese in odore di mafia, giunge all’indomani della nostra inchiesta sulla criminalità organizzata nella Marca. Di «lodevole puntiglio» parla il segretario della Cgil provinciale Giacomo Vendrame, aprende un riflettore sul tema più in generale: «Gli Enti sono senza vaccini contro le infiltrazioni mafiose: servono misure e sistemi di difesa che mettano le pubbliche amministrazioni in condizioni di verificare la regolarità delle imprese partecipanti alle gare d’appalto».
Dello stesso tenore la dichiarazione del deputato di Forza Italia ed ex sindaco di Pederobba Raffaele Baratto: «Le Ipab come questa sono un baluardo di legalità».
LA CGIL: SERVONO STRUMENTI
Giacomo Vendrame aggiunge: «Il puntiglio posto dalle Opere Pie d’Onigo è lodevole, allo stesso tempo il caso che ha coinvolto l’lpab trevigiana nell’affidare l’esecuzione dei lavori per la riqualificazione del padiglione adibito a casa di riposo rappresenta quanto le nostre strutture pubbliche siano poco schermate rispetto al fenomeno delle infiltrazioni mafiose. Encomiabile è l’attenzione messa in campo dai vertici dell’Ipab, che essendo ente pubblico deve essere presidio di legalità e trasparenza - afferma il leader della CGIL trevigiana -. Hanno agito con grande senso di responsabilità percorrendo un cammino di indagini e ricognizioni che nel mettere l’ente al riparo dall’attività malavitosa ha, sicuramente, costituito un aggravio di lavoro e costi (a spese della comunità), nonché l’allungarsi dei tempi di realizzazione dell’opera. Dunque, se da un lato è stato un bene, dall’altro questa vicenda ci insegna quanto anche il nostro sistema pubblico non abbia anticorpi per reagire alle infiltrazioni criminali. Quello che manca - spiega Giacomo Vendrame - è una banca dati, aggiornata e accessibile alle PA, dove poter accertare la “pulizia” delle imprese che partecipano alle gare d’appalto. Serve un miglioramento delle attuali misure che, i fatti lo confermano, paio a maglie troppo larghe nell’impedire alle cosche di attecchire».
Così anche il deputato Baratto, che elogia la professionalità dell’ente che ha estromesso l’azienda in odore di mafia e avverte: «La Regione faccia attenzione, la riforma delle IPAB non penalizzi gli enti virtuosi».
BARATTO: MODELLO DA PRESERVARE
«L’ente - aggiunge Baratto – ha reagito prontamente estromettendo l’azienda, dimostrando ancora una volta la grande professionalità e attenzione ai temi della legalità. Fin da quando ho avuto l’onore di rappresentare Pederobba come sindaco ho apprezzato il grande scrupolo e competenza con cui ogni singolo dipendente dalla direzione in poi tiene all’ente e non mi sorprende dunque l’attenzione dimostrata anche in questo caso. Le Opere Pie D’Onigo» continua Baratto «sono un’eccellenza non solo amministrativa, i servizi ad oggi attivi sono molteplici e nei prossimi mesi ci batteremo perché un ente così virtuoso ottenga i riconoscimenti che merita. Troppo spesso è stato infatti ingiustamente penalizzato». Per questo Baratto affronta il tema della riforma delle Ipab prevista entro fine anno: «Credo che quando si parla di IPAB si debba prestare molta attenzione, parliamo di oltre 170 strutture nel Veneto con oltre diecimila addetti. Giusto tagliare la burocrazia, ma quanto accaduto e il virtuoso esempio dato da Pederobba, dimostrano che la governance, così come strutturata, funziona. Bisogna pertanto fare molta attenzione a stravolgere lo status quo, si rischia di finire come gli elefanti in cristalleria». —
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