Operazione antibracconaggio trovate rete e gabbie abusive

SAN ZENONE. Ancora una rete da uccellagione scoperta dagli agenti della polizia provinciale. Dopo quella per catturare allodole da richiamo a Castello di Godego, stavolta il ritrovamento è avvenuto...

SAN ZENONE. Ancora una rete da uccellagione scoperta dagli agenti della polizia provinciale.

Dopo quella per catturare allodole da richiamo a Castello di Godego, stavolta il ritrovamento è avvenuto domenica mattina a San Zenone.

Ma a venire alla luce non è stata solo una pratica di caccia vietatissima, bensì un vero e proprio “deposito” di volatili in gabbia, ovviamente fuorilegge. Questo grazie agli agenti che si sono trasformati in veri e propri segugi.

Impegnati in un controllo ambientali hanno scoperto la rete lunga dodici metri, nascosta dietro a capannoni sul limitare di un campo di mais, dove erano rimasti intrappolati due luì e una cinciarella.

Sequestrato il tutto e liberati i volatili, hanno udito i richiami di molte altre specie provenire da un luogo ben preciso, mentre tutto intorno erano chiare orme di stivali e scarpe.

Gli agenti hanno seguito queste tracce fino a giungere a una tettoia, dove hanno scoperto ben oltre che i tre volatili impigliati nella rete.

Si trattava infatti di gabbiette anguste dove erano rinchiusi uccelli selvatici tutti privi del classico anello identificativo: tra questi un passero mattugia, un passero d’Italia, un fringuello, due falchi gheppi, un ciuffolotto, dodici passere scopaiole, due pettirossi, un prispolone, uno storno, quattro fringuelli, tre lucherini, sei peppole, un frosone, due tordi bottacci, quattro merli, un verzellino, un fanello, due verdoni, una passera mattugia, una capinera e un migliarino di palude.Ma anche la carcassa di un vitello morto.

Gli uccelli e le altre specie sequestrate sono state inviate al Centro Recupero Fauna Selvatica della Provincia di Treviso e la denuncia per il prosieguo delle indagini depositata alla Procura di Treviso.

«I bracconieri non si fermano mai», ha dichiarato il presidente della Provincia, Stefano Marcon, «ma devono sapere che non si ferma mai neanche la polizia provinciale». Ora continua la caccia ai bracconieri in tutto il territorio della Marca.

Davide Nordio

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