Olimpias, crollano vendite e fatturato Vertice in Regione

I volumi dell’abbigliamento scesi di un quarto in due anni Martedì vertice con sindacati e management di Benetton

VILLORBA. Corsa contro il tempo per salvare Olimpias, l’azienda di Castrette nata dalla scissione del gruppo Benetton: il 19 giugno, martedì, la Regione ha convocato all’assessorato del Lavoro l’azienda, una rappresentanza delle forze sociali e i dirigenti di Benetton Group per discutere del piano industriale per il rilancio della società. Prima che - il prossimo 30 luglio - scada la cassa integrazione che interessa 67 dipendenti, 54 dei quali in esubero. Gli ultimi dati sul fatturato comunicati a sindacati e Regione Veneto non inducono all’ottimismo: le vendite sono crollate di un quarto negli ultimi due anni.

L’appuntamento era atteso da quando, la scorsa settimana, l’assessore regionale Elena Donazzan aveva chiesto ufficialmente rassicurazioni a Luciano Benetton circa il futuro di Olimpias. Due giorni fa la scelta di convocare tutti in Regione sulla scorta di quanto fatto la settimana scorsa con Pasta Zara, altra azienda trevigiana in crisi. «Ora c’è almeno una data, siamo stati convocati come auspicavamo e attendiamo di capire le prossime mosse» spiega Nicola Brancher, segretario Femca Cisl, e una prima soddisfazione è stata espressa anche da Cristina Furlan di Filctem Cgil: «La cassa integrazione scade a fine luglio, aspettavamo questo incontro per capire il piano industriale e il futuro immaginato per l’azienda».

C’è apprensione per il futuro dei dipendenti per i quali, a luglio, scadrà la cassa integrazione straordinaria firmata un anno fa. Gli addetti del gruppo oggi sono circa 700, di cui 140 nell’unità produttiva di Castrette di Villorba: le procedure di esubero coinvolgono complessivamente 54 unità (la maggior parte negli acquisti, 14 persone, e nella produzione, 15), mentre la cigs ha interessato fino a 67 dipendenti.

È dalle voci relative al fatturato che arrivano cattive notizie. Il calo è evidente: Olimpias Group Srl , sede legale a Ponzano, è passata dai 445,8 milioni del 2015 ai 403,1 milioni del 2016, fino ai 350 milioni circa del 2017: un calo del 21,46 per cento in un biennio. Anche il risultato operativo è calato, andando in negativo di circa 2,2 milioni nel 2017. Considerando la sola sede produttiva di Villorba, il fatturato è crollato dai 362,2 milioni del 2015 ai 265,2 milioni del 2017, un calo in percentuale ancora maggiore rispetto alla media del gruppo. Secondo le forze sociali «non si intravedono segnali di un’inversione di tendenza a breve», in quanto le vendite stanno costantemente calando. I volumi dei capi di abbigliamento sono passati dai 52,4 milioni del 2015 ai 38,9 milioni del 2017: significa che in un biennio si è perso un quarto del volume delle vendite. Trend insostenibili per qualsiasi azienda, che hanno portato alla decisione sugli esuberi. Nelle scorse settimane il gruppo Benetton ha creato un veicolo societario, Benetton Srl, con funzione di direzione e coordinamento sulle due controllate operative del settore tessile abbigliamento: Benetton Group Srl (attività commerciale) e Olimpias Group Srl (attività produttiva). Ora lavoratori, sindacati e istituzioni chiedono quale sia il piano industriale.

Andrea De Polo

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