Officine San Giacomo, ancora sciopero
VITTORIO VENETO. I delegati sindacali delle Officine San Giacomo hanno deciso di ricominciare lo stato di agitazione con due ore di fermata nel pomeriggio di ieri, dopo aver sospeso la protesta nella speranza di trovare finalmente un accordo.
Al centro della vertenza l’aumento del costo della mensa. L’azienda infatti ha nuovamente rigettato qualsiasi tipo di proposta avanzata dai lavoratori nel tentativo di riaprire un canale di dialogo e trovare l'auspicata soluzione capace di mediare fra le posizioni di partenza e l'unilaterale decisione della ditta. «Va sottolineata, in tempi come questi» puntualizza il sindacalista Paolo Pagotto della Fiom «la determinazione con cui questi lavoratori hanno deciso di portare avanti la loro lotta a difesa di un diritto consolidato facendone una questione di principio e dignità, cose sempre più rare in questo paese in cui troppi sono pronti a svendersi e a svendere qualsiasi cosa».
Da evidenziare anche, secondo Pagotto, «l'ostracismo con cui il titolare delle Officine rifiuta qualsiasi logica proposta di mediazione e di conseguenza la possibilità di arrivare ad un accordo».
Pagotto sottolinea ancora che «qualche centinaio di euro in meno per una busta paga di un metalmeccanico sono una sciagura, se lo diventa anche per il bilancio di una azienda significa che i problemi sono ben altri e non sarà il costo mensa quadruplicato a risolverli», conclude Pagotto.
Ai lavoratori delle Officine San Giacomo è arrivata intanto la solidarietà delle grandi fabbriche della zona, Rica, Electrolux e Peermastelisa in testa a sostegno della loro vertenza per convincere l’azienda a ritornare sui propri passi. (f.d.m.)
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