Oderzo, pescheria demolita: arriveranno negozi e 18 appartamenti

La progettista Wally Tomè spiega l’intervento in centro: «Un edificio a ferro di cavallo con ampie terrazze verdi»

Alessia Celotto
L'area della pescheria di Oderzo dopo le demolizioni
L'area della pescheria di Oderzo dopo le demolizioni

È stata completamente demolita la vecchia pescheria di Oderzo, uno dei luoghi simbolo della cittò e punto di riferimento per generazioni di opitergini, soprattutto il mercoledì, giorno di mercato. Insieme alla struttura principale sono stati abbattuti anche gli edifici retrostanti, un tempo adibiti ad abitazioni.

L’intervento di demolizione è stato affidato all’impresa Cimitan di Mansuè e rappresenta il primo passo verso la riqualificazione di una delle aree più centrali e delicate del tessuto urbano.

A raccontare i dettagli dell’opera è l’architetto Wally Tomè, progettista dell’intervento. «Al posto dell’ex pescheria» spiega Tomè, «verrà realizzato un edificio residenziale e commerciale a forma di ferro di cavallo, caratterizzato da ampie terrazze verdi e giardini interni. Il progetto prevede anche la realizzazione di un percorso pedonale lungo il fiume, che collegherà via Pescheria a via Umberto I, restituendo ai cittadini un collegamento suggestivo nel cuore del centro storico. Complessivamente verranno costruite 18 unità abitative».

Le demolizioni sono già state eseguite e in questi giorni stanno iniziando le indagini archeologiche come previsto dalla normativa per le aree del centro storico, e successivamente si passerà all’iter burocratico per ottenere le varie approvazioni urbanistiche e paesaggistiche. «Se tutto procederà secondo i tempi previsti» aggiunge l’architetto «entro il 2027 potrebbe essere concluso l’intervento».

La proprietà dell’area è privata: si tratta di una holding immobiliare. «La pescheria era originariamente proprietà del Comune, ma con il piano di recupero approvato è stato effettuato un cambio di destinazione d’uso, prevedendo anche spazi commerciali che il Comune potrà utilizzare liberamente, nell’ottica di una più ampia riqualificazione del centro», prosegue la progettista. Dopo più di trent’anni di tentativi è stato avviato dunque il piano di recupero di questa zona, che si prepara finalmente a rinascere.

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