Nuovo centro commerciale a Castelfranco, Filippetto finisce sotto accusa

L’assessore giustifica il via libera col fatto di «non essere in Unione Sovietica» Critiche pesanti da Sartoretto (Pd) e dai locali della piazza: «Si uccide la città»
Agostini Castelfranco campo tra Hotel Fior e Shopping Day
Agostini Castelfranco campo tra Hotel Fior e Shopping Day

CASTELFRANCO. È polemica sulle dichiarazioni dell’assessore ai lavori pubblici, Roberto Filippetto, in merito al nuovo centro commerciale in via dei Carpani. Ha sostenuto che l’amministrazione non si muove «secondo il modello dirigenziale sovietico, ma rispettando la libertà privata e d’impresa». Vanno all’attacco Ascom, alcuni esercenti del centro storico castellano e Sebastiano Sartoretto, consigliere di minoranza in quota dem.

Alcuni commercianti del centro storico di Castelfranco hanno espresso preoccupazione e rassegnazione. Dal bar Borsa, lo storico locale che chiude Piazza Giorgione, il nuovo titolare ha espresso con chiarezza la sua posizione: «Dispiace vedere che continuano queste aperture, ma non ci possiamo fare niente. È come essere Davide contro Golia. Se il trend continua c’è sicuramente da preoccuparsi». A fare da spalla è Fabio, il titolare del Bar Giorgione, anche lui affacciato in piazza, nella cornice dei portici.

«Abbiamo sempre cercato di appoggiare le iniziative Ascom per tutelare le piccole attività. Questi centri commerciali vincono contro il centro storico castellano. Basti pensare alla comodità del parcheggio; fuori da quei centri commerciali è gratuito, qui da noi è a pagamento.

Secondo te, una persona va a comprarsi le scarpe in piazza Giorgione rischiando di prendersi una multa o al centro commerciale? Inoltre, se ad ogni campo di terra disponibile ne costruiscono uno, siamo veramente alla frutta». Parte proprio da lui l’appello a fare rete: «Abbiamo sempre collaborato con Ascom, se bisogna muoversi e fare ulteriore rete per riportare a galla il problema, noi siamo qui».

Rassegnazione e speranza. Sebastiano Sartoretto del gruppo consiliare ha invece commentato così le dichiarazioni di Roberto Filippetto: «Se bisogna replicare a un assessore che spiega questi problemi citando regimi storici del passato e teorie economiche, credo che il tutto si commenti da solo». Secondo il consigliere, «vale invece la pena ricordare che questa giunta stava facendo passare inosservata l’intera faccenda: prima la delibera di luglio e poi l’alienazione della scorsa settimana. Nel 2001 era stato sancito che quel lotto doveva servire all’ampliamento dell’hotel Fior. Loro l’hanno venduto e con l’ultima alienazione hanno reso possibile la realizzazione del centro commerciale e annessa viabilità».

In un comunicato, i capigruppo di maggioranza Claudio Bergamin e Fabrizio Baraciolli attaccano Sartoretto: «Presunzione e arroganza portano alla contestazione di tutto e di tutti a prescindere. Ricorderà il compagno Sartoretto di aver contestato anche il parere del Prefetto di Treviso. Per lui e per il Pd, rivolgere al sindaco insulti come “sei il nemico del bene pubblico” è del tutto naturale. Forse dimenticano che un confronto democratico richiede argomentazioni valide e non insulti». —




 

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