Nuove palazzine vicino al Racquet Club di Treviso, Panatta presenta la variante a Ca’ Sugana

Il mega-progetto è collegato al futuro centro sportivo. L’assessore Tassinari lo ha illustrato mercoledì alla maggioranza
Adriano Panatta alla presentazione a Ca’ Sugana del progetto del suo futuro centro sportivo, che sorgerà al posto dell’ex Tennis Zambon alla Ghirada
Adriano Panatta alla presentazione a Ca’ Sugana del progetto del suo futuro centro sportivo, che sorgerà al posto dell’ex Tennis Zambon alla Ghirada

TREVISO. Due appartamenti per piano, tre piani e un attico per ogni stabile. Una sorta di Village alle porte della città – fino a sette immobili, per una cinquantina di appartamenti e 25 mila metri cubi come prima stima - non distante dalla ferrovia Treviso-Venezia.

È il progetto edilizio che potrebbe sorgere alla Ghirada. Lo ha illustrato mercoledì, alla maggioranza, l’assessore all’Urbanistica Linda Tassinari. E qualcuno, all’uscita, l’aveva già ribattezzato il Panatta Village. Sì, perché la domanda di accordo urbanistico – una delle centinaia inviate a Ca’ Sugana dopo il bando ex articolo 6 per le aree chiave della città – portava la firma della società che promuove il centro sportivo Racquet club del leggendario campione di tennis Adriano Panatta, all’ex Zambon. Un investimento di 5 milioni e una sfida lanciata in prima persona dal campione romano neo trevigiano, insieme a Philippe Donnet, ex ad di banca Generali, tramite la società A & P International, con supporto finanziario di banca Ifis.

E che ora si arricchisce con il progetto del Village, nelle immediate vicinanze del centro sportivo, all’interno del vasto compendio immobiliare acquistato dalla società promotrice. Per una quota rilevante del compendio la società chiede a Ca’ Sugana di modificare la destinazione urbanistica, da verde a residenziale (oggi l’area è inutilizzata) e convertirla a residenziale, passaggio chiave per poter dare il via al progetto firmato dallo studio Pierdonà, già “progettista” del centro sportivo più atteso dalla città, inorgoglita dal concittadino illustre e dalla sua sfida sportiva, sociale e ricreativa.

RadioLega assicura che non sono apparsi documenti che dessero l’idea “visiva” del progetto. Ma dopo la sua doviziosa relazione tecnica l’assessore sarebbe stata la prima ad essere sorpresa della reazione non entusiasta, diciamo così, dei consiglieri presenti. Chi è caduto dalle nuvole, chi ha mugugnato, chi non ha celato di essere stato preso in contropiede.

MAGGIORANZA SCONCERTATA

Già. Gli esponenti di Lega, Lista Zaia- Gentilini, lista Conte e Fratelli d’Italia – c’erano i capigruppo Bepi Basso (lista Gentilini- Zaia), Massimo Zanon (lista Conte) e Davide Visentin (Fratelli d’Italia), poi tra gli altri Zanini, Da Tos, Mirco Visentin, Nicola Torresan, Marton – non hanno proprio gradito. Mugugni e di prese di posizione piccate anche a visto aperto, sia per il merito che per il metodo. «Quando lo chiese Zambon avevamo detto no», avrebbe ricordato un veterano. Certo, altri tempi e altre modalità. Altri esponenti di maggioranza, riferiscono i bene informati, avrebbero volato più alto, ricordando come anche i Benetton, alla Ghirada, ebbe il disco verde per strutture come la foresteria. «Diciamo che non ci aspettavamo un simile insediamento, pensavamo a qualcosa di più “leggero”», confessa uno dei presenti, che vuol essere diplomatico.

IL CENTRO SPORTIVO

In attesa di vedere cosa succederà alla domanda di accordo, prosegue il cronoprogramma del centro sportivo l “Racquet club”: 15 campi di tennis e paddle, piscina, palestra, wellness e ristoranti, tutti marchiati da scudo rosso con due racchette incrociate nell’alloro.

Dopo la demolizione delle strutture del vecchio Tennis Club Zambon. Il cantiere vero e proprio comincerà a giugno, all’opera l’impresa trevigiana Progetto Erre.

Lì dove c’era il circolo, sorgeranno i nuovi uffici, gli spogliatoi, parte della spa e la club house; al posto dell’antica palestra, invece, ci sarà una riqualificazione, esattamente come quella che rinnoverà le strutture che ospitano i campi al chiuso. E piscina ex novo. E dopo l’estate nasceranno i tre ettari di superficie destinati a sport, benessere e socialità. «Non un luogo esclusivo» ha sempre detto Panatta «ma un luogo aperto, e dedicato anche e soprattutto ai bambini e all’insegnamento».

L’EFFETTO SUL QUARTIERE

C’è chi ha voluto guardare avanti. Se il progetto “panattiano” passasse in toto, fra san Zeno e San Lazzaro, lungo l’asse di via Ghirada, nascerebbe una striscia residenziale da via Sarpi fino appunto al village di Panatta, quindi lo spazio degli impianti sportivi, dal Racquet Club fino alla Ghirada passando per gli impianti comunali e per la pista di atletica di San Lazzaro. La giunta ha già annunciato interventi sul piano della mobilità dolce, per pedoni e ciclisti.—


 

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