Non volevano ucciderla i Baldissin condannati a 13 anni

Trecidi anni e quattro mesi a Brian e Banjamin Baldissin, reato derubricato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale. In pratica, secondo il giudici, quando picchiarono mortalmente la madre, i due fratelli non volevano ucciderla.
Treviso 20080115 INIZIATO IL PROCESSO PER LA MORTE DI GRAZIELLA BARBIERO RESIDENTE A FAE' INDAGATI PER OMICIDIO IL MARITO CLAUDIO BALDISSIN E I FIGLI BENJAMIN E BRIAN IN FOTO I FIGLI DA SX BENJAMIN E BRIAN BALDISSIN (FOTOFILM/FotoFilm)
Treviso 20080115 INIZIATO IL PROCESSO PER LA MORTE DI GRAZIELLA BARBIERO RESIDENTE A FAE' INDAGATI PER OMICIDIO IL MARITO CLAUDIO BALDISSIN E I FIGLI BENJAMIN E BRIAN IN FOTO I FIGLI DA SX BENJAMIN E BRIAN BALDISSIN (FOTOFILM/FotoFilm)
Tredici anni e quattro mesi per Brian e Benjamin Baldissin. Assolto con formula piena il padre Claudio.

 Queste le sentenze per l’omicidio di Graziella Barbiero, madre e moglie degli imputati, avvenuto la mattina del 22 novembre 2006 nella casa di famiglia a Faè di Oderzo.

Il giudice Umberto Donà ha ritenuto colpevoli Benjamin, 33 anni, e Brian, 25, di omicidio preterintenzionale e occultamento di cadavere.

 Il pm Antonio Miggiani aveva chiesto 15 anni per i figli e 14 per Claudio, 55 anni. La camera di consiglio è durata tre ore. Alle 15.30 in punto è stata letta la sentenza che ha scagionato con formula piena papà Claudio.

Per quanto riguarda i figli, il giudice Donà ha ritenuto che Brian e Benjamin non avessero voluto ammazzare la propria madre.

 E’ stata quindi accolta la linea dei difensori degli imputati. Alle 9.30 di ieri mattina il primo a prendere la parola è stato Stefano Pietrobon, avvocato dei figli della vittima. «E’ riduttivo pensare che questo dramma sia nato per motivi di natura economica - ha detto - Brian ha una personalità difficile e tormentata, si tratta di un ragazzo che non ha goduto della sua infanzia».

 Per Pietrobon sarebbe stato un unico colpo, senza particolare violenza, a colpire al volto Graziella Barbiero.

 L’avvocato, prima di chiedere le attenuanti generiche e l’applicazione di una pena giusta, ha concluso la sua arringa rivolgendosi direttamente a Brian e Benjamin: «Vi trovate qui per colpa vostra. Poche persone umane avrebbero compiuto il vostro gesto».

Alle 10.30 ha preso la parola Luigi Fadalti, legale di Claudio Baldissin. «Quella notte - ha detto - è accaduta una disgrazia alla quale Claudio non ha partecipato». Per dare più forza alle sue parole, l’avvocato cita numerosi stralci delle intercettazioni ambientali tra i figli e il padre. «Brian e Benjamin - ha sottolineato Fadalti - hanno detto al padre che se in casa ci fosse stato lui li avrebbe fermati. Claudio Baldissin è stato vittima di un destino cinico e baro».

 Alle 12.30 il giudice Donà si è ritirato in camera di consiglio. Tre ore dopo, dopo che gli imputati e gli avvocati avevano preso posto, ha letto la sentenza in aula. Condanna a tredici anni e quattro mesi per Brian e Benjamin per omicidio preterintenzionale e occultamento di cadavere.

Il pubblico ministero aveva chiesto per loro una condanna a quindici anni per omicidio volontario. Assoluzione con formula piena per Claudio Baldissin.

Miggiani aveva chiesto per lui una condanna a 14 anni per complicità in omicidio e occultamento di cadavere. «Giusto», è stata l’unica parola che ha pronunciato Brian dopo la lettura della sentenza. Benjamin, insieme al fratello, è poi tornato in carcere.

Alle 17.30 per Claudio Baldissin si sono aperte le porte della casa circondariale di Santa Bona. Ad attenderlo e ad abbracciarlo i parenti ancora commossi.

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