«Non trovo nessuno per assemblare le scarpe Provano e poi si ritirano»
il calzaturificio
Nonostante la grande tradizione dello sport system e trevigiano e del distretto della scarpa, anche i calzaturificio faticano a trovare manodopera. La figura più ricercata? L’addetto alla “premonta”, un macchinario di precisione utilizzato per assemblare la punta delle scarpe. «È un lavoro di precisione che richiede attenzione, esperienza, colpo d’occhio – racconta Lewis Cavarzan, titolare del Calzaturificio 4C di Montebelluna, “capitale” del distretto – facciamo fatica a trovare giovani disposti a imparare. Idem per l’applicazione della suola che viene fatta manualmente. Non sono lavori difficili e sono anche molto ben retribuiti perché sono tra i lavori più importanti nella lavorazione della scarpa. Ci vuole, questo sì, attenzione e precisione. I ragazzi provano e poi si ritirano perché, da quello che ho potuto capire, non sono disposti a prendere delle normali responsabilità». Secondo Cavarzan c’è un disallineamento tra aspettative personali e quello che il mondo del lavoro può effettivamente offrire. «Sognano tutti magari di fare il magazziniere, lavoro d’ufficio o modellista, che sono sicuramente lavori di impegno, attenzione e studio, ma questi lavori in una ditta per quanti possono essere? Sono figure oltretutto per le quali c’è un turn-over minore. Credo che serva un cambio di mentalità e avere più coraggio. Serve un aiuto alle famiglie e alle scuole nella rivalutazione dell’importanza del lavoro manuale, che non è meno dignitoso di quello “intellettuale”. E poi serve un aiuto alle aziende nei costi per inserire e specializzare il personale. È altrettanto vero che il lavoro manuale può essere più usurante e quindi c’è da riconsiderare l’età pensionabile». —
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