Non si bruciano grassi animali c’è lo stop alla Laser Industries

PEDEROBBA. Niente uso di grassi animali come combustibile nell’impianto a biomassa della Laser Industries di Pederobba. Se infatti il Tar del Veneto ha respinto il ricorso del Comune di Pederobba e delle associazioni ambientaliste sulla operatività di quell’impianto, ha bocciato però la richiesta dell’azienda di utilizzare anche i grassi animali.
Nel 2012, a seguito della notizia che la Laser Industries intendeva installare a Pederobba un co-generatore alimentato con non meglio specificati “olii vegetali”, l’Associazione Arianova, alcuni cittadini di Curogna, il WWF e Italia Nostra avevano presentato un ricorso al Tar in quanto preoccupati per le emissioni che ci sarebbero state, aggiuntive a quelle già dovute in loco per la presenza della principale fonte emissiva della provincia (il cementificio). Anche il Comune aveva presentato un analogo ricorso. Successivamente, a febbraio 2018, Arianova aveva depositato un ulteriore ricorso con “motivi aggiunti”, in quanto la ditta nel frattempo aveva chiesto di poter utilizzare oltre che gli olii vegetali anche i “grassi animali”, sostenendo che si trattasse di una modifica “non sostanziale”. Di idea diversa Arianova, che sosteneva che cambiare combustibile implicasse anche una modifica sostanziale delle emissioni. E dopo sette anni è arrivata la sentenza del Tar del Veneto, che da una parte dà ragione alla Laser Industries, dall’altra però anche ad Arianova relativamente ai grassi animali. Il Tar ha infatti rigettato i ricorsi di Arianova e del Comune, con motivazioni che gli avvocati dei ricorrenti considerano poco chiare e su cui si riservano di presentare ricorso. In ogni caso il cogeneratore può continuare a operare. Il Tar però, nella stessa sentenza ha dato ragione ad Arianova su uno dei punti, ritenendo fondate le obiezioni dell’associazione sull’impiego dei grassi animali come combustibile, che la ditta chiedeva di considerare una “modifica non sostanziale” che non incideva sulle emissioni del camino. «Per noi – afferma Arianova – si tratta di una vittoria parziale che impone lo stop all’uso dei grassi animali, combustibile problematico, molto diverso dall’“olio di colza biologico”, che dalle dichiarazioni originarie della ditta, doveva essere l’unico combustibile impiegato». —
E.F.
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